giovedì 11 ottobre 2018

il manifesto 11.10.18
Le leggi razziali e l’indifferenza che uccide
Al cinema. «1938 - Diversi», il documentario di Giorgio Treves sulla sulla storia esemplare e odiosa dell'introduzione per legge del razzismo in Italia
di Antonello Catacchio


Era il 18 settembre 1938 quando un Mussolini tonitruante, annunciava in piazza Unità a Trieste l’introduzione delle leggi razziali in Italia. Qualche «scienziato» gli aveva già fornito giustificazioni, il resto era frutto di calcolo politico e razzismo demente, malattia diffusa ancora oggi come ha avuto modo di sottolineare Umberto Eco in Il fascismo eterno ( Nave di Teseo). Così gli italiani di origine ebraica si erano ritrovati espulsi dalla società. Tutto perso, beni, lavoro, libertà e per moltissimi la vita stessa.
Lo racconta Giorgio Treves nel documentario 1938 – Diversi. Storia esemplare e odiosa, anche perché alcuni ebrei italiani avevano convintamente aderito al fascismo, e mai avrebbero pensato di essere prima discriminati e poi mandati nei campi di sterminio. Treves racconta, documenta e parte da lontano, per esempio dalla Mole Antonelliana, ora sede del museo del cinema, originariamente nata per diventare un tempio ebraico. Mentre Liliana Segre, milanese, senatrice a vita, ma soprattutto sopravvissuta ad Auschwitz, ricorda l’orrore del binario 21, della stazione centrale di Milano dal quale partivano i convogli per i campi di sterminio, ma ricorda soprattutto l’indifferenza diffusa . Perché l’indifferenza può uccidere.