sabato 6 ottobre 2018

Il Fatto 6.10.30
Il ritiro dei soldati? Fatti, non annunci
Difesa - Il ministro Trenta replica al “Fatto” (che risponde) sulle missioni all’estero
di Elisabetta Trenta

ministro della Difesa

Gentile Direttore, ho letto giovedì, con rammarico, l’articolo di un suo giornalista, Toni De Marchi, circa l’entità delle riduzioni che il governo attuerà nei confronti dei nostri contingenti all’estero, nell’ambito del decreto missioni. Non ho alcuna intenzione di sollevare polemiche, né di giudicare l’opinione del giornalista quando confronta l’operato della mia amministrazione con gli annunci di chi mi ha preceduto. È legittima e per questo la rispetto, d’altronde chiunque è libero di confondere le parole, con i fatti. Ma mi permetta, questo sì, di segnalarle le informazioni inesatte contenute nell’articolo, che ahimè certificano la scarsa conoscenza della materia da parte del redattore. Ce ne sono diverse, per le sue valutazioni.
Mi si accusa che “la sostanza assomiglia a una fake news”, mentre la sostanza corrisponde invece a verità, perché è un fatto che 100 nostri soldati rientreranno realmente dall’ Afghanistan e 50 dall’Iraq. Per quanto riguarda l’Afghanistan, il giornalista afferma che in sede di approvazione del decreto missioni per il 2018 il precedente Governo aveva annunciato il ritiro di 250 uomini tra Kabul ed Herat. Al mio insediamento, le assicuro che non era stata effettuata alcuna riduzione. Per quanto attiene la missione in Iraq, stesso discorso.
Gli annunci (di chi mi ha preceduto) e i fatti. Non solo ho disposto nel prossimo decreto missioni la riduzione di 50 militari da Mosul, ma ho previsto e comunicato il ritiro completo del contingente nazionale schierato presso la diga entro il primo trimestre del 2019.
Infine il Niger: si fa riferimento a un mio presunto viaggio che, evidentemente, deve essermi sfuggito. Posso certo dirle che mi farebbe piacere visitare il Paese ma, ad oggi, non ho ancora avuto occasione di farlo. Dimenticavo: viene citato un mio post su Facebook in cui avrei annunciato il dispiegamento di 470 uomini ma, può constatarlo personalmente, nel post non cito alcun numero. Mi permetto di puntualizzarle anche che la consistenza media dei nostri militari operanti all’interno della missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger, per il 2018 non supererà le 70 unità. E di sottolineare che una missione bilaterale si sviluppa per l’accordo stabilito tra il Governo italiano e quello nigerino e non per supportare, come riportato nell’articolo, operazioni statunitensi o francesi.
È un fatto, sostiene il ministro, che nel prossimo decreto ci saranno riduzioni dei contingenti italiani all’estero. Ma, al momento, non è un fatto: il decreto che avrebbe già dovuto essere alle Camere, ancora non c’è. Il ministro aggiunge: “Al mio insediamento, le assicuro che non era stata effettuata alcuna riduzione”. Chi sostiene il contrario? La riduzione doveva ovviamente avvenire dopo il 30 settembre, alla scadenza del decreto missioni in vigore. Per quanto riguarda il Niger: su Facebook non ha dato numeri, ma ha detto “abbiamo sbloccato la missione”. La missione è di 470 militari: è scontato fossero quelli, altrimenti avrebbe dovuto informarne le Camere. È un fatto che M5S votò contro la missione nigerina che oggi lei rivendica: Di Maio la criticò il 6 febbraio alla Link Campus e aggiunse che era necessario il ritiro completo dall’Afghanistan.