Il Fatto 17.10.18
Allarme spoiler: vi sveliamo come finisce la serie sul Pd
di Marco Palombi
Sì,
è vero, magari ormai è un prodotto di nicchia, però noi seguiamo ancora
con passione la serie sul Pd. Ora la storia è al punto che devono fare
il congresso per capire chi comanda e ci sono già un po’ di candidati:
quello che vuole rifare il Pd con Bersani, quello che vuole rifarlo coi
grillini, quello del renzismo senza Renzi, quello giovane e poi c’è pure
quello che manca, cioè Minniti, che però, prima di decidere, vuole
aspettare di sentire che dice quello che è già segretario ma nessuno se
lo fila (e aspetta pure lui). Intanto il quasi candidato non renziano di
Renzi, cioè sempre Minniti, ha scritto Sicurezza è libertà (che è tipo
Il liberismo è di sinistra di Alesina e Giavazzi ma per questurini) e lo
presenta il 6 novembre a Milano con un cardinale vero (Becciu), uno
finto (Letta), uno mezzo e mezzo (Veltroni) e un calabrese, che poi è
sempre Minniti. Pure le sottotrame, però, sono appassionanti: Calenda,
per dire, aveva promesso che se – come propone Calenda – fanno il Fronte
Repubblicano, allora Calenda gli fa il favore di candidarsi alle
Europee (coi voti loro) e sennò si ritira dalla politica; ieri ha
chiarito che però nel 2019 rinnoverà comunque la tessera del partito che
propone di sciogliere. Ora pare – ce l’ha detto un amico che ha visto
la prossima stagione – che a un certo punto Gentiloni caccia Renzi,
sottomette Zingaretti e Minniti e fonda l’Alleanza Ribelle con Calenda,
che però poi scopre di essere il fratello di Di Maio e passa al lato
gialloverde della forza e inizia a parlare malissimo della Fornero e
allora Gentiloni, sconvolto, si fa frate…