Il Fatto 12.10.18
Firenze, 4 anni e 8 mesi al carabiniere stupratore
Condanna
per il militare che violentò due studentesse americane dopo averle
riaccompagnate a casa. Rinviato a giudizio il suo collega
di Davide Vecchi
Condannato
a 4 anni e 8 mesi di carcere Marco Camuffo, carabiniere 48enne che
insieme al commilitone Pietro Costa di 33 anni, accompagnò a casa con
l’auto di servizio e poi violentò due studentesse americane a Firenze la
notte tra il 6 e il 7 settembre 2017.
La sentenza è stata emessa
ieri dal giudice per le indagini preliminari, Fabio Frangini. Camuffo ha
scelto il rito abbreviato e ieri è stato condannato. A suo carico il
pubblico ministero, Ornella Galeotti, aveva chiesto una pena di 5 anni e
8 mesi. Costa sarà invece giudicato con rito ordinario: ieri è stato
rinviato a giudizio e il processo per lui si aprirà il 10 maggio 2019.
Secondo
quanto ricostruito dal pm Galeotti e accolto ieri dal gup, la notte del
6 settembre, all’uscita della discoteca Flò di piazzale Michelangelo,
le ragazze, 21enni, erano visibilmente ubriache: tanto che ancora il
mattino successivo il loro tasso alcolico, rilevato con il test dopo
aver denunciato lo stupro, è risultato di 1.59 e 1.68. I due carabinieri
– destituiti dall’Arma il 12 maggio scorso – le hanno fatte salire
“illegittimamente” sull’auto di servizio per accompagnarle a casa e, una
volta arrivati, le hanno seguite nel portone e violentate nell’androne
del palazzo, agendo, fra l’altro – aggiunge l’accusa – in modo
“repentino e inaspettato”.
I due hanno sin da subito ammesso di aver
avuto rapporti sessuali con le ragazze, sostenendo però che le
studentesse fossero consenzienti. Ieri Camuffo ha ribadito questa
versione rendendo dichiarazioni spontanee in aula e, tentando di
alleggerire la sua posizione, ha aggiunto che l’iniziativa di
accompagnarle a casa con l’auto di servizio è stata di Costa, non sua.
I
legali degli ex carabinieri hanno chiesto per Camuffo l’assoluzione e
per Costa il proscioglimento dalle accuse. Dopo una breve camera di
consiglio, il gup ha emesso la sentenza di condanna per il primo e il
rinvio a giudizio per il secondo.
Quando vennero sentiti, nel
settembre 2017, al pm Galeotti dissero a loro discolpa che si erano
“comportati da maschietti”. Che “fu un’occasione di fare sesso, lo
capimmo entrati nell’androne. Tutti sanno che queste americane spesso e
volentieri fanno delle avances”. Lo disse così, l’allora carabiniere
Camuffo durante l’interrogatorio. Messo a verbale. Per lui era normale
anche riaccompagnare a casa due ragazze con la pattuglia mentre era in
servizio. La riteneva “una galanteria”. Certo, concede, “avrei dovuto
avvisare il comandante” che salivano in auto, ma “si è sempre fatto
così, per motivi di sicurezza: perché magari le aggrediscono nel
portone”. Camuffo è stato condannato per averle violentate qualche passo
dopo, nell’androne.