Corriere 9.10.18
Salvini e Le Pen, patto in Europa «A maggio sarà una rivoluzione»
Io e Matteo alleati, al potere cambieremo tutto
Il capo leghista: «Bruxelles sbanda perché è guidata male». Juncker: populisti stupidi
di Andrea Ducci
ROMA
Nuovo duello tra il vicepremier Matteo Salvini e il presidente della
Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. In ballo non c’è solo il braccio di
ferro sulla manovra in deficit predisposta dal governo italiano, il
terreno su cui misurarsi è la lunga campagna elettorale che conduce al
voto primaverile, per il rinnovo della commissione e del Parlamento
europeo. Salvini parla al fianco di Marine Le Pen, capo indiscusso di
Rassemblement National, durante un convegno organizzato dal segretario
generale Ugl, Francesco Paolo Capone. I due leader del fronte sovranista
e antieuropeista dibattono su «Crescita economica e prospettive sociali
in un’Europa delle Nazioni». Le bordate per Bruxelles partono subito.
«I
nemici europei sono asserragliati nel bunker di Bruxelles, sono quei
Juncker e Moscovici che hanno portato precarietà e paura in Europa e si
rifiutano di mollare la poltrona», osserva Salvini, che pronostica uno
scenario elettorale:«L’appuntamento di maggio sarà la rivoluzione del
buon senso». Poi il leader del Carroccio rincara: «Chi da Bruxelles dice
che il pericolo sono Salvini, Orbán e la Le Pen, fanno come quel
conducente dell’autobus che sbanda e dice che è colpa di chi sale alla
prossima fermata. Non è così: se l’auto sbanda sei tu che non sei bravo a
guidare». A seguire un’altra stoccata. «Mi impegno a dare risposte
veloci, come sono veloci a Bruxelles a mandare letterine di richiamo».
La reazione di Juncker non tarda e il commissario scandisce: «Opero un
distinguo tra gli euroscettici, che hanno delle domande, ed i populisti
limitati con i nazionalisti stupidi. È necessario mettersi di trasverso
alla marcia della non Europa ispirata dai populisti stupidi e
nazionalisti ottusi». Schermaglie
Il tema della giornata è dunque
il gioco di sponda tra Salvini e Le Pen, in vista del voto. A fornire le
prime indicazioni è il leader della Lega. «Tra me e Le Pen oggi non è
un incontro elettorale, lavoriamo a un programma comune da anni. Ad ogni
modo, questo fronte della Libertà punta a un progetto comune e anche a
candidati comuni nei ruoli più delicati, ma riconoscendo autonomia dei
popoli», dice Salvini.
L’idea è, insomma, un patto per una
leadership europea condivisa. «La Lega e Le Pen stanno raccogliendo
l’eredità di una certa sinistra che ha tradito le sue radici e i suoi
valori», continua Salvini. Poi una battuta sullo spread: «Siamo di
fronte allo scontro tra economia reale e virtuale, tra vita vera e
realtà finanziaria».