Corriere 25.10.18
Onida e Flick,
I dubbi degli ex Presidenti della Corte Costituzionale :
«Così si abdica»
di Luigi Ferrarella
«Mi
sembra un grave prece-dente, la Corte Costituzionale ha abdicato alla
propria funzione», commenta Valerio Onida, presidente emerito della
Consulta al pari di Giovanni Maria Flick, altrettanto perplesso per la
scelta del-la Corte «che ha deciso di non decidere. In casi non identici
ma simili, nei quali aveva ritenuto di non avere strumenti (come nel
2013 sul carcere dopo la sentenza Torregiani a Stra-sburgo), la Consulta
— nota Flick — sinora aveva invece sempre usato la chiave
dell’inammissibili-tà, per poi dare nel con-tempo un monito al
legi-slatore». «Se può esistere una interpretazione della norma conforme
alla Co-stituzione, la Corte ha il dovere di indicarla; se no, deve
dichiarare l’incostitu-zionalità: non esiste un’al-tra strada», aggiunge
Oni-da, che non trova assonan-ze nemmeno con la Ger-mania, dove a volte
«i giu-dici dicono che c’è una in-costituzionalità, ma aspet-tano a
dichiararla e intan-to chiedono al legislatore di intervenire. Non
riesco invece a comprendere una Consulta così rinunciata-ria, se non
come espe-diente per uscire da forti divergenze». Flick è colpi-to dal
fatto che «sinora la Corte aveva sempre spinto i giudici a ricavare
scelte interpretative per decidere il caso concreto, adesso in-vece
passa a chiedere al legislatore una decisione in ottica generale e
astrat-ta». Ma un aspetto «positi-vo» Flick lo scorge lo stes-so: «È un
grande segno di civiltà che si parli di questi temi, non solo di
spread».