venerdì 19 ottobre 2018

Corriere 19.10.18
Non solo la favola di Evita: il peronismo spiegato da Purgatori
di Aldo Grasso


In un recente editoriale sul Corriere, Angelo Panebianco parlava di una possibile deriva latinoamericana della nostra democrazia e in proposito, scriveva: «Spiegare i 5 Stelle non è difficile: variante italiana del peronismo, sono i rappresentanti di un Mezzogiorno che chiede più Stato e più sussidi».
In una sorta di staffetta ideale, mercoledì sera su La7, Andrea Purgatori ha spiegato cos’è stato il movimento di Juan Domingo Perón, il generale argentino che conquistò un enorme consenso popolare con la sua composita ricetta politica: la nazionalizzazione delle banche, le riforme socialdemocratiche, il corporativismo fascista, un forte patriottismo e il legame con la Chiesa cattolica: «La favola di Evita e l’illusione populista». Intervistato da Purgatori, il giornalista Horacio Verbitsky (suo il libro Il volo che ha permesso di fare luce sui desaparecidos, gli oppositori del regime dittatoriale gettati in mare da aerei militari) ha definito il peronismo come «un mostro mitologico, con un corpo operaio e una testa di destra».
Ma poco riusciremmo ad afferrare del peronismo senza l’incredibile storia di Maria Eva Duarte, una donna nata per comandare, che da figlia illegittima di un piccolo proprietario terriero diventa, dopo essere assurta a star della radio, la prima first lady del Sud America. Per moltissimi argentini è un’eroina venuta dal basso che, raggiunte le vette del potere, è tornata ad abbracciare il suo popolo. Per altri una donna che ha agito per appagare il suo desiderio di arrivismo e vendetta (come non ricordare il film di Alan Parker Evita, tratto da un celebre musical!).
Con altre interviste, Purgatori ha spiegato come il peronismo sia stato un movimento sincretico, caratterizzato dall’assistenzialismo statale e dall’esasperata incentivazione dell’autarchia economica, cui faceva riscontro, in politica estera, una netta professione di nazionalismo.