Corriere 12.10.18
«Negazionisti alla Camera» Lo Stato ebraico solleva il caso
La
comunità ebraica di Roma insorge e l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs
consegna a una nota durissima il suo disappunto dopo l’audizione, in
Commissione Esteri della Camera, di membri di un Istituto di studi
iraniano accusato di ispirarsi alle tesi che negano la Shoah. «Un
episodio inaccettabile», lo ha definito Sachs, secondo il quale «il
Parlamento italiano simbolo della democrazia del Paese non può ospitare
chi promuove idee negazioniste, antisemite e antisioniste». Un «fatto di
una gravità inaudita» per la Comunità ebraica.
La presidente della
Commissione Esteri Marta Grande (M5S) difende la scelta, precisando che
le audizioni hanno «finalità esclusivamente conoscitive» e «in nessun
modo equivalgono a prese di posizione passive a favore delle tesi di chi
è audito». Non è affatto dello stesso parere la vicepresidente della
Camera, Mara Carfagna, che parla di «una grave sottovalutazione»: «Penso
che la commissione Esteri non avrebbe dovuto dare spazio alcuno agli
esponenti di una organizzazione iraniana che in passato ha già avuto
accenti negazionisti e antisemiti». Anche il vicepremier Matteo Salvini
invita ad una maggiore prudenza: «Da noi vige la separazione dei poteri
ed il Parlamento ha le sue prerogative che naturalmente rispetto. Detto
questo non si scherza sulla Shoah». Nei giorni scorsi alla Camera erano
state approvate cinque mozioni contro l’antisemitismo.