martedì 4 settembre 2018

Repubblica 4.9.18
Israele
Duterte in visita allo Yad Vashem tra le polemiche
di Nicolò Delvecchio


La visita in Israele di un capo di Stato famoso per essersi paragonato, in passato, ad Adolf Hitler sarebbe stata difficile da pensare fino a qualche tempo fa.
Invece, nonostante le dure proteste di attivisti per i diritti umani e dell’opposizione, la trasferta israeliana del presidente filippino Rodrigo Duterte ha lasciato soddisfatte sia Tel Aviv sia Manila, che hanno firmato importanti accordi soprattutto in merito al commercio di armi. A gettare acqua sul fuoco sulla prima, storica visita di un leader filippino in Israele ci aveva pensato sin da subito Benjamin Netanyahu, sottolineando il ruolo fondamentale del Paese asiatico nella protezione dei profughi ebrei durante la Shoah e nel riconoscimento dello Stato di Israele nel 1947. Duterte, in visita al memoriale dello Yad Vashem a Gerusalemme, ha definito Hitler «un pazzo», augurandosi che tragedie come l’Olocausto non si ripetano più. Il "ravvedimento" non ha però intenerito i critici: Haaretz ha duramente attaccato la visita allo Yad Vashem «di un ammiratore di Hitler», simbolo di come Israele sia «pronto a chiudere gli occhi sulle violazioni dei diritti dell’uomo da parte di dirigenti mondiali sull’altare dei contratti di difesa e di vendita delle armi». Peraltro, proprio in coincidenza con la visita di Duterte, la radio pubblica Kol HaMusica si è dovuta scusare con i propri ascoltatori per aver trasmesso per errore Il crepuscolo degli dei di Richard Wagner, autore dichiaratamente antisemita di cui il Führer era un grande ammiratore.