La Stampa 29.9.18
Femminicidio. Tara Fares, 22 anni
Assassinata la modella più famosa di Baghdad
di Giordano Stabile
Star
su Instagram, modella di successo, influencer e blogger seguita da
milioni di iracheni. L’uccisione di Tara Fares, 22 anni, il volto
dell’emancipazione femminile in Iraq, ha scioccato tutti, specie le
giovani donne che a lei si ispiravano in un Paese ancora molto
conservatore. Anche perché l’omicidio arriva a quattro giorni di
distanza da quello di un’altra figura femminile di spicco, l’attivista
per i diritti civili Suad al-Ali. Ma se in questo caso ci possono essere
motivi politici, per Tara Fares il movente sembra la «punizione»
maschilista da parte di una gang che si riteneva «offesa» dal suo stile
di vita.
Tara Fares è stata uccisa verso le cinque del pomeriggio
di giovedì. Il referto medico parla di tre pallottole sparate a distanza
ravvicinata. Il killer l’ha colpita mentre saliva sulla sua auto nel
distretto di Kam Sara a Baghdad. La modella viveva da anni a Erbil, dopo
un breve soggiorno in Europa, ma tornava spesso nella capitale. Nata in
Iraq da madre libanese e padre iracheno, a 18 anni aveva vinto un
concorso di bellezza e poi aveva costruito la sua carriera sul Web: con
tre milioni di seguaci su Instagram e un blog che spaziava dalla moda
alla politica.
Ora i fan la piangono in Rete: «La sua morte urla
discriminazione, mancanza di libertà e diritti», si legge. «Le donne non
sono sicure in Iraq, non doveva lasciare il Kurdistan». Altri notano
che nelle principali tv si sottolinei il suo stile di vita «eccessivo», e
le foto sexy postate sul Web, come se fosse una giustificazione a
ucciderla.
Un ammiratore, Omar di Mosul, sottolinea che quattro
donne famose sono state assassinate in un mese in Iraq. Quattro giorni
fa è toccato a Suad al-Ali fondatrice e presidente della ong Al-Weed
al-Alaiami che si batte per diritti civili a Bassora, una città
attraversata da mesi da dimostrazioni di massa che contestano tutto il
sistema politico, sia i partiti filo-iraniani che quelli filo-americani.
È una nuova società civile, che nasce a fatica, guidata soprattutto da
donne. E sono loro nel mirino.