venerdì 28 settembre 2018

La Stampa 28.9.18
Entra nello studio e uccide il medico
Lo accusava di aver sbagliato una diagnosi
L’omicidio a Sanremo. La vittima è Gianni Palumbo, colpito da tre coltellate. L’assassino un ex commerciante
di Giulio Gavino e Lorenza Rapini


Ha squarciato la gola con una coltellata al medico legale che lo aveva in cura, forse convinto di una diagnosi o una perizia sbagliata. A cadere sotto i fendenti è stato il dottor Gianni Palumbo, 61 anni. Ha aperto la porta del suo studio in centro a Sanremo come sempre, senza timori. Ma ieri pomeriggio, poco dopo le 18, quella stanza si è trasformata d’improvviso in mattatoio. Lo conosceva, quel paziente, problematico forse, ma non poteva immaginare che l’avrebbe assassinato. Palumbo non ha avuto il tempo di reagire, di difendersi, chiedere aiuto. È stato raggiunto da tre coltellate in pochi istanti. Quella mortale alla gola, inferta dal basso in alto.
Il killer è fuggito ma in strada è stato intercettato da una pattuglia dei carabinieri appena avvisata del delitto dal 112. Aveva le mani sporche di sangue e il coltello ancora stretto nella mano. Non ha opposto resistenza. Ha ammesso l’omicidio. L’assassino è un ex commerciante di Ventimiglia, Vincenzo Mercurio, 54 anni, che qualche anno fa era già stato protagonista di un’aggressione a un medico, un oculista, cui imputava di avergli fatto un’errata diagnosi (si era presentato nell’ambulatorio dell’Asl e l’aveva colpito alla testa con la gamba di un comodino). Forse anche in questo caso c’era l’ossessione nei confronti di un errore del medico o una perizia medico legale a suo «svantaggio».
A dare l’allarme è stato un collega di Palumbo, unico testimone di quanto accaduto. Ma all’arrivo dell’ambulanza per il medico legale non c’era ormai più nulla da fare. L’assassino è stato portato nella caserma Villa Giulia per essere interrogato. Via Fratti, la strada in centro a Sanremo dove è avvenuto il delitto, è stata blindata. In campo gli uomini della stazione, il Nucleo Operativo e Investigativo dell’Arma coordinati dal capitano Boccucci e dal colonnello Burri. I rilievi sono proseguiti fino a notte fonda. Il movente? Secondo indiscrezioni una questione legata a una perizia medico legale per la quale Mercurio avrebbe avuto una sorta di ossessione. L’uomo non avrebbe avuto appuntamenti. Palumbo doveva lasciare lo studio intorno alle 18,30 per una visita. Ma l’omicida probabilmente conosceva gli orari del dottore. Lo scenario investigativo è quello di un omicidio premeditato. Non è escluso che la procura contesti all’arrestato anche le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa e dell’efferatezza. Ad occuparsi dell’inchiesta è il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà.
Gianni Palumbo era un medico legale molto stimato. Trattava centinaia di fascicoli ogni anno, come consulente tecnico dei più noti studi legali della Riviera Ligure e anche per la procura della Repubblica di Imperia. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di Mercurio prima del delitto. Vogliono capire cosa possa aver armato la sua mano, come sia arrivato a Sanremo, se abbia avuto un complice. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un atto giudiziario notificato in mattinata che potrebbe aver scatenato il raptus omicida. Sotto esame ci sono le cartelle cliniche dei procedimenti penali ai quali Mercurio era stato sottoposto negli ultimi anni. Si cerca un punto di contatto tra l’assassino e il medico legale e per questo lo studio di via Fratti è stato perquisito fino a notte fonda. L’Ordine dei Medici e la Camera Penale hanno stigmatizzato l’accaduto. Le gocce di sangue sul marciapiede sono quello che resta di una serata di follia.