Il Sole Domenica 9.9.18
Hans Kelsen. Tornano due saggi di uno dei padri della giustizia costituzionale
La democrazia reale? È solo parlamentare
di Sabino Cassese
Ha
fatto molto bene Mario G. Losano a curare la nuova edizione di questi
due saggi di Kelsen, sia per la personalità dell’autore, sia per
l’importanza dei temi trattati.
Il boemo Kelsen (1881 – 1973) è
stato uno dei più influenti giuristi del ’900, autore della Costituzione
austriaca successiva alla Prima guerra mondiale, e uno dei padri della
giustizia costituzionale. Ha scritto questi saggi negli anni 20, avendo
sott’occhio la vicenda della democrazia weimariana. In essi esamina temi
di straordinaria attualità, oggi, in Italia: come democrazia, libertà e
divisione dei poteri si coniugano; che cosa è la democrazia
rappresentativa; se si può realizzare una democrazia diretta, come
quella che i bolscevichi cercavano di attuare nell’Unione sovietica in
quegli anni.
Il Kelsen che ha scritto questi saggi non è il
giurista noto quale sostenitore della teoria pura del diritto, perché la
sua attenzione è piuttosto quella del politologo. Parte dalla
“stanchezza” del parlamentarismo. Osserva che quest’ultimo è un
compromesso tra l’idea di libertà politica e il principio della
divisione differenziale del lavoro e che non solo le libertà, ma anche
la divisione dei poteri sono un argine allo sconfinamento del principio
democratico oltre il potere legislativo (ed anzi suggerisce l’idea che
Montesquieu avesse formulato la nota teoria per salvaguardare uno spazio
al sovrano piuttosto che al Parlamento). Ribadisce più volte che la
rappresentanza è una finzione (anzi, la chiama anche “crassa finzione”),
ma sostiene che la democrazia diretta è impossibile: l’unica forma di
democrazia reale possibile è quella parlamentare. Perché il popolo possa
governarsi da sé, manca ad esso ciò che più di ogni cosa è
indispensabile, l’unità. L’esercizio diretto della funzione legislativa
da parte del popolo può realizzarsi solo quando le condizioni economiche
e culturali siano estremamente semplici e i compiti dello Stato
estremamente limitati. L’essenza della democrazia detta rappresentativa
sta nel mettere «la conquista del potere in pubblica gara»; «il reale
merito della democrazia è di garantire la migliore scelta dei capi», «in
contraddizione con la [sua] natura».
Kelsen, però, aggiunge che
non si può respingere l’idea di un controllo dei deputati da parte di un
gruppo di elettori organizzati in partito politico, per limitare
l’irresponsabilità del parlamentare rispetto ai suoi elettori, e che
occorre abolire o limitare l’immunità parlamentare e prevedere la
decadenza del deputato che abbandona il suo partito.
L’ideale
democratico di Kelsen è di tipo proporzionalistico, fondato sul
compromesso, sulla reciproca tolleranza, sulla ricerca di una via di
mezzo tra opposti interessi, quindi su governi di coalizione. Non a caso
il secondo saggio si chiude con una critica alla critica di Carl
Schmitt del parlamentarismo.
Due sono gli aspetti che rendono
straordinariamente attuale la ripubblicazione di questi due brevi saggi.
Il primo è il dialogo intessuto da Kelsen con i bolscevichi, che
proponevano (e cercavano di realizzare) nella Unione sovietica
successiva alla Rivoluzione d’Ottobre una democrazia diretta non diversa
da quella oggi agitata in Italia dal Movimento Cinque Stelle. Ad
esempio, Kelsen considera la possibilità della revoca del parlamentare o
anche quella che il partito abbia una delega a indicare di volta in
volta il parlamentare adatto al tema in discussione in Parlamento. Oltre
alla straordinaria consonanza con quel che accade in Italia oggi,
l’altro motivo di interesse dei saggi sta nella critica della
rappresentanza e nel riconoscimento che la struttura della democrazia
sta nella gara per la conquista del potere pubblico e nella scelta dei
governanti, e che questo è in contraddizione con la natura della
democrazia, come aveva scritto molto bene nel Federalist Madison, quando
aveva distinto «repubblica» da «democrazia», assegnando al primo
termine i regimi dai quali siamo oggi governati e al secondo solo il
modello mai realizzato della democrazia diretta.
Due saggi sulla democrazia in difficoltà (1920 – 1925)
Hans Kelsen
a cura di Mario G. Losano, Torino Aragno, Torino, pagg. XII – 135, € 13