Il Fatto 27.9.18
“Tradita dalle ‘sorelle’: dissero che Anthony si era drogato”
Altro
che #MeToo: “Jimmy Bennett mi saltò addosso, ma mi fanno più rabbia le
bugie di Rose McGowan e Rain Dove”. La regista sarà domenica da Giletti
di Silvia D’Onghia
“Non
ho mai parlato prima d’ora perché il dolore per la perdita del mio
compagno era inimmaginabile”, ma “le bugie mi hanno distrutto la vita”.
In attesa di andare negli studi di Non è l’Arena domenica sera, a
raccontare a Massimo Giletti la sua versione dei fatti anti-Bennett, in
un’intervista alla tv del Daily Mail Asia Argento ha smontato le tesi
dell’ex attore bambino americano e confessato particolari allucinanti
sul periodo successivo al suicidio di Anthony Bourdain. E, in
particolare, sulla “presunta” sorella Rose McGowan, prima al suo fianco
nella battaglia del #MeToo e poi sua grande accusatrice allo scoppiare
proprio del caso Bennett. “Il fatto che lei non abbia ritrattato le
menzogne e che non si sia nemmeno detta dispiaciuta mi ha convinto a
intentarle causa (non ancora presentata, ndr)”, ha dichiarato la
regista.
Ma quali menzogne? Intanto quelle sul rapporto consumato
con il giovane attore americano. “È stato Jimmy a saltarmi addosso, io
ero congelata – ha spiegato Argento nella seconda parte dell’intervista,
andata in onda l’altra sera –. L’aggredita sono io ed è stato
doloroso”. Al di là dell’esplosione del caso mediatico che, a livello
mondiale, l’ha fatta passare da accusatrice di Weinstein ad accusata di
molestie su un 17enne e, a livello italiano, le è costato il posto nella
giuria di X-Factor, ciò che le avrebbe arrecato maggiore rabbia sono
state le bugie pronunciate sul suo conto da McGowan e dalla sua
compagna, la mdella mascolina Rain Dove: “Hanno detto che avrei ricevuto
nudi non richiesti da Jimmy da quando aveva 12 anni. La loro è stata
un’operazione pubblicitaria”. Secondo la regista italiana, i messaggi
scambiati con Rose a proposito di Bennett sarebbero stati venduti dalla
compagna di lei a Tmz. Affermazione, questa, più volte smentita da
entrambe.
Argento ha riferito invece che l’“aggressione” da parte
di Bennett in una stanza d’albergo nel 2013 la costrinse a rivolgersi a
un terapeuta per lo choc subìto. A Bourdain Asia aveva raccontato tutto,
per cui quando – dopo l’esplosione del caso Weinstein – Bennett si fece
avanti per chiedere soldi, fu proprio il suo compagno a decidere di
pagare: “Capimmo che aveva problemi finanziari. I suoi genitori gli
avevano tolto un milione e 200 mila dollari. Non stava lavorando, la sua
vita era un disastro. Era stato accusato da un’ex fidanzata di
pedopornografia e molestie su minori. Volevamo buttarlo fuori dalle
nostre vite”. Per questo l’accordo di 380 mila dollari, 250 mila dei
quali versati da Anthony fino al momento della sua morte, l’8 giugno
2018. Da allora qualsiasi altro versamento è stato bloccato. Già nella
prima puntata dell’intervista, andata in onda la sera prima, Asia aveva
descritto il suo rapporto “aperto” con lo chef della Cnn: “Anche lui mi
tradiva, ma avevamo una relazione da adulti e andava bene così. E invece
mi hanno accusato di averlo ucciso”. Un dolore immane, reso ancora più
sordo – ha sostenuto – dall’atteggiamento “folle” della sua amica.
Subito dopo il suicidio, Rose le avrebbe proposto di incontrarsi a
Berlino. L’ormai ex “sorella” – tatuaggi coordinati sulla caviglia e
manifestazioni del #MeToo a braccetto – le avrebbe presentato la sua
compagna Rain. In preda alla rabbia, Asia voleva capire perché Bourdain
si fosse suicidato. “In una storia che sembra uscita da un film di
spionaggio – racconta il Daily Mail – la regista italiana racconta che
Dove le avrebbe detto di far parte di una rete segreta di donne
facoltose”. La missione doveva essere quella di “portare Anthony a
casa”, trafugandone in qualche modo le ceneri dall’obitorio.
“Pensai
che lei (Dove non viene mai chiamata per nome, ndr) fosse completamente
pazza”. Il giorno dopo la “missione” era compiuta e le ceneri erano
contenute in un cofanetto appoggiato sul tavolo.
Ma c’è di peggio:
la verità sul suicidio, che “la Cnn avrebbe tenuto nascosta per non
rovinare l’immagine dell’autore di Parts Unknown”. Rose e Rain avrebbero
raccontato ad Asia che la sera prima di uccidersi Anthony era in
compagnia di una prostituta russa che indossava un hijab. Quella sera,
nella stanza d’albergo in cui poi è stato ritrovato, avrebbe fatto uso
di eroina: “Rain mi disse che aveva ripreso a drogarsi appena due giorni
prima. Mi sembrò strano”. Lo chef si sarebbe iniettato la sostanza nel
collo e poi si sarebbe impiccato per non far emergere un’eventuale
overdose. “Nessuna di quelle affermazioni era vera”.