Il Fatto 14.9.18
La tecnica non è neutra: Severino spiega Oettinger
di Marco Palombi
Non
è mai troppo il rilievo che si può dare a quanto ci ha spiegato, tra
gli altri, il filosofo Emanuele Severino: la tecnica non è neutra, ogni
tecnica organizza attorno a sé un racconto della realtà e dunque,
ideologicamente, una sua verità. Ieri il commissario al Bilancio Ue,
Günther Oettinger, si è presentato a Montecitorio nella sua veste non
tanto di politico o di persona, ma di entità tecnobiologica organizzata
attorno alla verità che le è necessaria. Tra le molte cose il nostro ha
spiegato – con tono vivace e a tratti in modo sgradevole – che
l’austerità non esiste, che gli Stati devono essere credibili come il
cliente di un ristorante che ordina un Barbera (esempio, crediamo,
suggerito da Juncker) e che il livello dei salari nei singoli Paesi non
lo decide lui e quindi, se l’Italia ha problemi di competitività, forse
sono troppo alti: è tanto vero che le imprese producono auto dove sono
più bassi. Se lavorate a Mirafiori e non vi eravate accorti che i salari
fossero così alti non è un problema, ma nel racconto della realtà
ideologicamente organizzato chiamata “unione monetaria” ha ragione
Oettinger: sono troppo alti e il capitale, come la donna, è mobile. Uno
potrebbe provare a reagire con l’azione dello Stato, ma solo in teoria:
niente aiuti di Stato, meno spesa pubblica (Oettinger) e “il compito
della Bce non è garantire il deficit dei governi” (Draghi ieri). E
quella cosa del diritto al lavoro (articolo 4 della Costituzione) e a un
salario che consenta “un’esistenza libera e dignitosa” (articolo 36)?
Quell’era un’altra tecnica, oggi c’è questa. E non è neutra.