Corriere 4.9.18
Cina, arriva il ponte delle meraviglie (e delle paure)
Il più lungo del mondo sul mare, unirà al continente Macao e Hong Kong. Che teme l’omologazione
di Guido Santevecchi
PECHINO
Dopo otto anni di lavori e 20 miliardi di dollari di spesa la Cina ha
concluso un’altra impresa spettacolare: un ponte di 55 chilometri,
compresi 6 chilometri di tunnel sottomarino e tre isole artificiali per
gli snodi, che collega Hong Kong a Zhuhai nella Cina continentale e
Macao. È pronto per l’apertura al traffico, che avverrà nei prossimi
mesi.
L’opera ridurrà da oltre 3 ore a circa 30 minuti i tempi di
collegamento tra le tre città della Grande Area della Baia, e le altre
di una regione con una popolazione complessiva di quasi 70 milioni di
abitanti. È studiato per durare 120 anni e resistere a terremoti di 8
gradi Richter.
È il ponte dei record: il più lungo del mondo sul
mare. Sono state utilizzate 420.000 tonnellate d’acciaio e 1,08 milioni
di metri cubi di cemento, 14 mila operai e una flotta di 100 navi per i
lavori.
Il ponte è molto più di una meraviglia dell’ingegneria, è
una sfida economica e politica. Xi Jinping vuole costituire una regione
omogenea e interconnessa intorno alla Grande Baia. Sommati, i Pil di
Hong Kong con la sua forza di piazza finanziaria, Macao, capitale
mondiale del gioco d’azzardo, Zhuhai, Shenzhen con la sua alta
tecnologia, Guangzhou fabbrica manufatturiera del mondo, hanno un Pil da
1,5 trilioni di dollari (una potenza da G20 per intendersi).
Però,
il fronte democratico che vuole difendere l’eccezionalità di Hong Kong
teme che porti all’omologazione della City con le altre grandi città
della Cina continentale. La struttura è vista come l’ultimo passo di Xi
per integrare il territorio ad amministrazione speciale con il potere
centrale.
Da Pechino rispondono che il ponte che collega le due ex
colonie (Hong Kong britannica, Macao portoghese) con Zhuhai è una
struttura strategica per far correre la crescita economica e sociale. Ed
è anche questo. Hong Kong, per esempio, con i suoi 7,2 milioni di
abitanti, soffre di problemi di spazio che hanno reso drammatico il
problema della casa: molti giovani potrebbero andare a vivere nella Cina
continentale, a Zhuhai e dintorni, e continuare a lavorare nell’isola,
facendo i pendolari grazie al nuovo ponte.