Corriere 3.9.18
La rivista newyorchese
Chiude (anche online) la voce del «Village» fondata da Norman Mailer
Addio
a «The Village Voice»: lo storico settimanale, voce «alternativa» della
cultura newyorkese e americana, chiude definitivamente. Peter D.
Barbey, il proprietario, ha annunciato che non pubblicherà più «nessun
articolo» neppure online, dopo che erano già cessate le pubblicazioni
cartacee nel 2017, e che la testata era senza direttore da maggio. La
rivista — fondata nel 1955 da Dan Wolf, Edwin Fancher e Norman Mailer —
era un’icona della città: riferimento culturale e voce critica
«impegnata», aveva sostenuto battaglie civili e lanciato firme come
Lester Bangs e Colson Whitehead, poi vincitore del premio Pulitzer. A
proposito di Pulitzer, la rivista ne aveva vinti tre, tra cui quello del
1986 per i fumetti politici di Jules Feiffer. Centinaia i post sui
social, sia di lettori che di scrittori. «Difficile immaginare un mondo
che non vuole ciò che “The Village Voice” possedeva», scrive il
romanziere Rick Moody su Facebook. E il sindaco di New York Bill de
Blasio twitta: «Un giorno triste per il giornalismo e un’enorme perdita
per la città». La proprietà ha affermato che renderà disponibile online
l’archivio della rivista. (ida bozzi)