sabato 15 settembre 2018

Corriere 15.8.18
Sul caso Diciotti il 61% si schiera col leader leghista
di Nando Pagnoncelli


Favorevole anche quasi un quarto
degli elettori di centrosinistra
I l tema dell’immigrazione è centrale nel dibattito politico. Per quanto, con evidenza, sovrastimato, visto il calo degli afflussi che tutte le statistiche registrano, esso rimane cruciale. In primo luogo perché riguarda alcuni aspetti politici rilevantissimi sui quali si definiranno i rapporti di forza del prossimo Parlamento europeo, che a loro volta determineranno le caratteristiche dell’Unione e addirittura le condizioni della sua stessa sopravvivenza. In secondo luogo, perché il tema parla alla «pancia» del Paese.
Quest’estate il caso della Diciotti — la nave della Guardia costiera italiana che aveva raccolto 177 migranti ma cui era stata negata la possibilità di sbarcarli — è stato emblematico della linea del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
L’importanza del caso è già evidente nella «audience» che ha avuto: poco meno del 90% dei nostri intervistati ne è al corrente e il 60% ha seguito la vicenda nei dettagli, con la punta massima di attenzione tra gli elettori del centrosinistra, dove si arriva circa all’80% di informati.
La linea di Salvini e la sua conduzione del caso sono condivise dalla larga maggioranza: oltre il 60% apprezza le scelte, solo un quarto degli elettori è critico. Si tratta di un consenso diffuso, che si massimizza tra gli elettori leghisti (86%), ma rimane elevatissimo anche tra i pentastellati (74% in accordo, 20% critico), e maggioritario anche tra chi ha scelto Forza Italia e FdI (72%). Elevata invece la contrarietà degli elettori di centrosinistra (70%), anche se quasi un quarto apprezza il ministro. È interessante sottolineare che anche tra gli elettori cattolici il sostegno a Salvini rimane prevalente: tra coloro che frequentano le funzioni religiose almeno una volta alla settimana, i critici arrivano al 33% ma i consensi sono al 57%, solo 4 punti in meno della media.
Alla notizia dell’apertura di un’indagine sul suo operato, Salvini ha reagito in maniera sprezzante appellandosi alla sua legittimità di eletto. In questo molti hanno visto toni eccessivi e rischiosi, anche perché utilizzati da un rappresentante istituzionale. Cionondimeno la maggioranza sta dalla sua parte: il 56% condivide, mentre la critica sale al 31%. Ancora una volta compatti gli elettori leghisti, seguiti dai 5 Stelle; in questo caso gli elettori di FI e FdI sono più tiepidi, anche se la larga maggioranza (58%) approva. Anche in questo caso tra gli elettori di centrosinistra permane una quota non irrilevante (quasi un quinto) che si schiera con Salvini. Così anche il 55% degli elettori cattolici.
All’interno del M5S sul caso Diciotti si era levata la voce contraria del presidente della Camera Roberto Fico. Abbiamo quindi chiesto se questa vicenda possa avere ripercussioni sul governo. Le risposte sono meno nette delle precedenti: il 48% pensa che non ci saranno ricadute, quasi il 30% al contrario ritiene che possano esservi conseguenze. Solo gli elettori di centrosinistra si attendono (o auspicano) ricadute, ma è da rilevare che circa un quarto sia di leghisti che di pentastellati pensa che l’episodio possa incrinare l’unità dell’esecutivo.
I dati confermano quindi il diffuso consenso per Salvini su questi temi, ma registrano anche la presenza di elementi critici negli elettorati dei partiti di maggioranza. È tuttavia evidente che, ancora una volta, è il leader leghista a essere premiato rispetto all’altro vicepremier Di Maio. Contraddizione che abbiamo già visto e che può rafforzare le tensioni, soprattutto alla vigilia della definizione del bilancio preventivo.