Corriere 14.9.18
Coro del Papa, indagato il maestro «Maltratta i bambini che cantano»
Tre inchieste nella Santa Sede, accusa di riciclaggio con il direttore amministrativo
di Fiorenza Sarzanini
Roma
Sono tre le inchieste avviate sul coro della cappella Sistina. E la più
insidiosa riguarda il maestro Massimo Palombella, accusato di
maltrattamenti dai genitori dei «pueri cantores», i bimbi che cantano
durante le celebrazioni presiedute dal Papa nella basilica di San Pietro
ma anche in giro per il mondo.
Una relazione coperta dal segreto è
stata consegnata a padre Georg Gänswein, prefetto della casa pontificia
da cui dipende il coro, e al segretario di Stato Pietro Parolin dal
nunzio apostolico Mario Giordana che aveva svolto gli accertamenti
interni. Proprio mentre una segnalazione dell’autorità finanziaria
denunciava irregolarità dello stesso Palombella e del direttore
amministrativo Michelangelo Nardella che ora devono rispondere di
riciclaggio, peculato e truffa aggravata. Non solo. Nardella è sotto
procedimento disciplinare anche per aver «falsificato» una lettera di
papa Francesco. E tanto basta per comprendere quanto rumore stia
suscitando l’indagine all’interno della Santa Sede, soprattutto dopo gli
ultimi scontri provocati dall’attacco contro il Pontefice di monsignor
Carlo Maria Viganò.
I bambini del coro
Nel documento del
nunzio Giordana sono elencate le denunce delle mamme dei piccoli coristi
su «metodi rudi e ingiurie». Genericamente si parla di «abusi» ma al
momento non c’è alcuna evidenza che si tratti di molestie sessuali.
Nei
mesi scorsi numerosi casi di aggressioni verbali erano stati segnalati
alla segreteria di Stato e si è deciso di intervenire proprio per
stabilire quali siano i metodi utilizzati dal maestro e che tipo di
danno sia stato causato ai ragazzini. Ma anche capire se dietro queste
denunce possano celarsi problemi nei rapporti con i minori che non sono
ancora emersi. Per questo sono in corso le verifiche ed è possibile che
anche su questo aspetto si decida di coinvolgere l’ufficio del
promotore, proprio come è accaduto per l’inchiesta sulla gestione
contabile del coro che potrebbe portare a clamorosi sviluppi già nei
prossimi giorni.
Gli assegni circolari
A luglio Palombella e
Nardella sono stati interrogati sull’esistenza di un conto aperto
presso una banca italiana dove hanno dirottato una parte dei soldi a
disposizione del coro. I due non hanno negato di avere a disposizione
questo deposito e Nardella, assistito dall’avvocato Laura Sgrò dello
studio legale Bernardini De Pace, ha dichiarato che si trattava di
un’esigenza per soddisfare le varie incombenze, visto che altrimenti non
sarebbe stato possibile gestire la cassa. Secondo la sua versione era
un modo per snellire la procedura in modo da non chiedere
l’autorizzazione alla casa pontificia, ma in questo modo la procedura
risulta molto lenta. Di fronte alle contestazioni sul fatto che abbiano
nascosto alle gerarchie ecclesiastiche questo conto, Nardella è passato
al contrattacco sostenendo che negli anni sono stati emessi in favore
della casa pontificia diversi assegni circolari provenienti proprio da
quel conto corrente e dunque non è possibile che non si sapesse. E
l’avvocato Sgrò ha specificato che ogni «entrata» è stata utilizzata per
il coro della Sistina.
Le lettere false
In particolare si è
scoperto che in occasione di un convegno di medici, gli organizzatori
avevano chiesto a Nardella una lettera di saluto del Papa. La segreteria
di Stato aveva rifiutato e Nardella aveva comunque autorizzato
l’utilizzo di un’altra missiva — inviata a un altro convegno che si era
svolto qualche settimana prima — cambiando qualche parola. Una
falsificazione che gli è costata il posto e potrebbe avere ulteriori
conseguenze.