Repubblica 3.7.18
Il commento
I prossimi trent’anni con Salvini
di Natalia Aspesi
Trent’anni!
Una condanna tipo “fine pena mai”! Un anno sembrava già una punizione
insopportabile, per lo meno per chi, nato quando c’era Lui, si ritrova a
pochi passi dalla riduzione in cenere, con un nuovo Lui ancor più
luciferino. Dispiace, tanti decenni di non abbastanza e poi ci si
ritrova al punto di partenza.
Anche Facebook spaventa, non solo
per l’entusiasmo anti- immigrati ( per ora Lui non ha promesso altro,
però a tanti pare che basti), ma per la quantità di giovanotti
bonaccioni e magari non di destra, né di sinistra per ora ( altri
trent’anni?) fantasmizzata, con nuove barbine e baffi e capelli di un
millimetro: il che fa moda e macho e piace molto alle ragazze. Facendone
però tanti Lui il che pare una assurda clonazione, che potrebbe creare
inconsapevoli o incalliti follower.
Si spera in un vasto mercato
della di Lui maglietta azzurra con ritratto e solita frase pacchia-na,
definitivamente al posto di quella verde (contenta Forza Italia?). Si
vorrebbe sapere, tanto per regolarsi, se la pacchia è finita solo per
quelli che affogano nel Mediterraneo, solitamente marroni quindi
immediatamente distinguibili, o anche per i gialli, che però stan qui da
sempre, i gialloverdi che anche loro sono una folla ormai inserita per
lavorare in tante case, o anche per i bianchi: non si sente più parlare
degli albanesi e dei romeni per anni indicati come pericolosi, ma
intanto arriva dalle loro piccole patrie vessate dall’amico Putin, gente
molto più bianca di noi ma clandestina, da quando, era il 1912, si sono
interrotti i permessi di soggiorno.
Ma se torniamo al color
marrone: i simpatici viados brasiliani ce li teniamo lo stesso perché
utili al maschio italiano vessato dalle sue donne rosate che rifiutano
persino un pizzicotto, non parliamo la coltellata? E le bande di
gangster nigeriani che infestano i piccoli centri attorno a Milano (
vedi il bel giallo di Colaprico La strategia del gambero) che sono il
più nero possibile e vengono dall’Africa? Ogni tanto vanno in galera ma
non si è mai sentito dire, pur vivendo loro in gran pacchia, che
bisognava rimandarli a casa.
Da Pontida altre parole guerresche, «
sconfiggere l’Europa delle banche e delle multinazionali!» quante volte
lo si è sentito dire, ma è difficile caro Lui, purtroppo le banche e le
multinazionali hanno sempre sconfitto noi. Perché sono le banche e le
multinazionali, di cui anche l’Europa dei Popoli per non essere solo
minaccia o promessa avrà certamente bisogno. Se poi davvero Lui
incontrerà le belle, ridenti ragazze italiane colorate che han vinto
ieri la staffetta, «perché non sono come i clandestini » . Giusto, ma da
che parte saranno arrivate loro o i loro genitori?