martedì 5 giugno 2018

Repubblica 5.6.18
Intervista a Emma Bonino
“Euro e migranti da Cinquestelle e Lega un disegno eversivo”
di Giovanna Casadio


ROMA «Temo questo disegno eversivo…». Emma Bonino, leader storica dei Radicali, ex ministra degli Esteri ora senatrice e fondatrice del Movimento +Europa, giudica preoccupanti ma soprattutto «impraticabili» le uscite del neo ministro dell’Interno Matteo Salvini e pericoloso l’ attacco all’euro.
Bonino, due stragi nel Mediterraneo nelle ultime 48 ore. Il ministro Salvini ritiene che la soluzione sia una stretta sull’immigrazione, attacca paesi come la Tunisia che “esportano galeotti” e le ondate di migranti che stanno trasformando la Sicilia “in un campo profughi”.
Può darsi che questa ricetta funzioni, in definitiva?
« Non capisco: più stretta di così, con 50 morti! E 2000 salvati in questi giorni: una vera pacchia per questi infelici non c’è che dire. E quale sarebbe la strategia?
Rimandiamoli tutti indietro è una delle cose più impraticabili. Ma se l’immagina il più grande ponte aereo della storia per 500 mila persone. Oltre al fatto che dovremmo avere decine di trattati bilaterali e invece ne abbiamo solo 4 e ci vogliono anni per negoziarli.
Con la Tunisia ad esempio, sono previsti 30 rimpatri al mese con il diritto delle autorità tunisine a dire questo sì, questo no».
Salvini ha posto un aut aut all’Europa: o si cambia o l’Italia farà diversamente.
«Diversamente come? Affogandoli tutti? I respingimenti collettivi sono impossibili e illegali. Tanto è vero che quando il leghista Roberto Maroni era ministro dell’Interno fece una bella sanatoria in due round per 800 mila irregolari. A me sembra che Salvini sia ancora in campagna elettorale. Affronti la realtà dei fatti, dei rapporti con gli altri paesi e sarà un’altra musica».
Che però l’Italia sia stata lasciata sola sugli sbarchi lo dice anche Angela Merkel.
«Questo è sicuro, non lo deve scoprire la Merkel. La proposta della commissione Ue della distribuzione pro quota dei migranti è stata respinta da alcuni paesi europei, tra cui l’Ungheria di Orban, che plaude a Salvini. Il nuovo ministro dell’Interno italiano ha una impostazione inagibile e irrealistica della mobilità globale».
Cosa teme di più di questo neonato governo M5Stelle-Lega?
« Abbiamo vissuto in questi giorni e ho paura non sia finito, il più grave attacco nella storia della nostra Repubblica, alla democrazia rappresentativa, alla Costituzione, all’ordinamento liberale E questo è un disegno eversivo che contempla inoltre lo smantellamento delle norme che garantiscono alle componenti del Parlamento libertà di espressione assoluta e d è l’affermazione di un nuovo regime dei partiti. Le forze politiche maggioritarie alle ultime elezioni hanno ventilato, al di là delle convulsioni di vocabolario, un’uscita dell’Italia dalla Ue e dall’euro, le cui conseguenze sarebbero una perdita catastrofica del valore dei risparmi delle famiglie e del loro potere d’acquisto, insieme a un aumento drammatico della povertà e dell’insicurezza tra la maggioranza della popolazione».
Non crede di esagerare? Il premier Conte ha assicurato che l’Italia resterà nell’euro.
«Me ne rallegro e spero che non ci siano più tentennamenti o dichiarazioni opposte dentro o fuori del Parlamento. Per esempio, fino a qualche giorno fa l’idea di un referendum sull’euro andava di gran moda»
Però ci sono in questo governo personalità che potranno fare argine a derive anti europee, come il ministro degli Esteri, Moavero.
«È vero ma il loro margine di manovra sarà tutto da vedere. Ai vertici europei e internazionali va il premier Conte e non Moavero e alla riunione dei ministri dell’Interno su immigrazione va Salvini».
Il centrosinistra appare afono, a cominciare dal Pd e dalla coalizione di cui il suo movimento +Europa ha fatto parte. Vede un progetto politico di rilancio all’orizzonte?
«Da parte mia l’afonia è stata voluta. Io ho ritenuto non fosse utile inseguire e commentare proposte improbabili, peraltro smentite o rovesciate nel giro di qualche ora. Come quella sulla remissione di 250 miliardi di debito o il nefasto impeachment.
Di certo dobbiamo ricomporre la frattura sociale tra perdenti e vincenti della globalizzazione.
Dobbiamo raccogliere le sfide che l’innovazione e la rivoluzione industriale sollecitano, così come le storiche opportunità per un nuovo rinascimento culturale ed economico. Rigorosamente nel quadro europeo I partiti italiani fedeli ai principi costituzionali, all’Unione europea e all’Alleanza atlantica sono adeguati a raccogliere questa sfida? C’è da dubitarne. Perciò serve coinvolgere fasce più vaste della popolazione intorno a un grande e appassionante progetto di rinascimento del nostro paese».
Soumayla un bracciante originario del Mali è stato ucciso nella piana di Gioia Tauro.
Avanza il razzismo?
«È molto tempo che vediamo rigurgiti razzisti sempre più frequenti e, a mio avviso, sottovalutati. L’assalto alla legalità porta con sé la ricomparsa dei fantasmi del nazionalismo e del razzismo, accanto a un bullismo verbale di stampo squadrista contro una classe dirigente che, nonostante i suoi gravi errori, le sue inefficienze, le sue sacche di corruzione, ha assicurato lo sviluppo e il benessere del nostro paese nel corso di settant’anni di vita repubblicana».