Repubblica 23.6.18
Tre mesi di proteste
Ancora un venerdì di sangue a Gaza decine di feriti
di Gabriele Rizzardi
Un
altro venerdì di violenze e sangue sul confine fra la Striscia di Gaza e
Israele. Questa volta almeno 89 palestinesi, compresi tre minori, sono
rimasti feriti o intosssicati dai gas lacrimogeni lanciati dai militari
israeliani. I feriti da colpi di arma da fuoco sono 20 tra cui un
giornalista.
Gli scontri sono avvenuti lungo la barriera al
confine tra l’enclave palestinese e lo Stato ebraico. Il ministero della
Salute della Striscia, controllata da Hamas, accusa i soldati
israeliani di essere intervenuti contro i manifestanti. Le proteste di
ieri si sono tenute sotto lo slogan “Venerdì dei feriti” a 85 giorni
dall’inizio della “Grande Marcia del Ritorno” voluta da Hamas. Secondo
il portale Middle East Eye sarebbero almeno 7000 le persone che ieri
hanno partecipato alle proteste. I militari israeliani sarebbero
intervenuti con gas lacrimogeni e proiettili veri, mentre i dimostranti
avrebbero incendiato copertoni e lanciato palloncini con i nomi delle
vittime di questi tre mesi di proteste. Ma non solo. Da Gaza sono
partiti aquiloni incendiari che ieri hanno provocato nei campi del Negev
occidentale almeno 14 incendi, causando ulteriori danni oltre a quelli
che già si sono avuti nelle ultime settimane. Il bilancio degli scontri è
pesantissimo. Dal 30 marzo, sono almeno 133 i palestinesi rimasti
uccisi e 14.600 quelli feriti.