martedì 19 giugno 2018

Repubblica 19.6.18
“Censimento e espulsioni” Salvini scatenato sui rom Gli ebrei: siamo al razzismo
Il ministro dell’Interno: “Purtroppo gli italiani li dovremo tenere...”
Gentiloni attacca: “Poi arriveremo alle pistole”
di Goffredo De Marchis


Roma Il ministro dell’Interno può forse dire che bisogna controllare meglio i campi nomadi, quelli regolari e quelli abusivi. Il leader di un partito impegnato in una strategia che punta al consenso qui e ora, che guarda ai sondaggi del giorno invece scolpisce: « Facciamo una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono ripetendo quello che fu definito il censimento». Così Matteo Salvini conquista la scena ancora una volta, alzando sempre di più la soglia del punto di non ritorno, proponendo una schedatura basata sulla razza.
I porti, le navi, le Organizzazioni non governative e ora i rom sono le battaglie della Lega che secondo un sondaggio del Tg La7 la proiettano verso il 29,2 per cento e certificano il primo sorpasso sul Movimento 5 stelle ( 29). C’è un tweet di Paolo Gentiloni che marca proprio questo territorio, appartenente più alla propaganda che all’azione di governo. « Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo... » . E il riferimento alle armi, dice l’ex premier, non è una battuta: « È il prossimo passo, vedrete ».
Salvini dunque affonda il colpo: « Sto facendo preparare un dossier al Viminale sulla questione dei rom. Quelli che possiamo espellere, facendo degli accordi con gli Stati, li espelleremo. Gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere » . Come si vede, non è solo l’annuncio di un’iniziativa ufficiale, è piuttosto l’idea di solleticare la pancia del Paese. Viene in mente, quando si leggono le dichiarazioni di Salvini, la lungimiranza della senatrice a vita Liliana Segre che nel suo intervento per la fiducia al governo, aveva colto un appello di Repubblica e messo in guardia dal ritorno di leggi speciali contro la comunità nomade. La premessa di una pulizia basata sull’etnia.
Le precisazioni del ministro arrivano a tarda sera: «Nessuna schedatura, semmai un’anagrafe, come feca Maroni. Non voglio prendere le impronte digitali a nessuno, voglio tutelare i i bambini rom, voglio che vadano a scuola». Sui nomadi italiani che « purtroppo » non possono essere mandati via, nessuna marcia indietro. Il chiarimento di Salvini serve a chiudere la ferita con i grillini, il loro imbarazzo nell’essere fagocitati dalle parole d’ordine del Carroccio. « Mi fa piacere la smentita di Salvini — dice Luigi Di Maio — perché se una cosa è incostituzionale non si può fare. E il censimento lo è » . Ma il clima pessimo rimane. L’Unione delle comunità ebraiche mette il dito nella piaga: «L’annuncio del ministro dell’Interno Salvini di un possibile censimento della popolazione rom in Italia preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre piu dimenticate». C’è questo pericolo all’orizzonte? Santino Spinelli, responsabile europeo delle comunità nomadi, chiede l’intervento di Sergio Mattarella. La Chiesa è in allarme e sulle chat di prelati e suore gira la famosa frase di Brecht: « Prima di tutto vennero a prendere gli zingari... » . Lanciano l’allarme le organizzazioni italiane dei rom, Associazione 21 luglio e l’Opera nomadi. La presidente dell’Anpi Carla Nespolo ricorda che «i censimenti non fanno parte della storia democratica di questo Paese » . Come si capisce, i riferimenti al fascismo sono sempre meno sottintesi.
Reagiscono anche i partiti di opposizione. Maurizio Martina mette insieme i pezzi e parla di « un’escalation pericolosa e inaccettabile » definendo l’ultima uscita di Salvini «aberrante». Laura Boldrini definisce la politica del ministro dell’Interno « disumanità al potere » . Forza Italia come al solito è in difficoltà rispetto al vecchio alleato. Giorgia Meloni invece lo sostiene e rilancia una sua vecchia proposta che si può sintetizzare così: «I nomadi devono nomadare » , parole sue. Ovvero vanno accolti per pochi mesi in apposti luoghi e poi sgomberati.
Semmai, sorprende che siano proprio i rappresentanti di rom e sinti i meno emotivi, i più chirurgici nel contestare i propositi salviniani. «Il ministro — dice il presidente dell’associazione 21 luglio Carlo Stasolla — sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge. Inoltre esistono già dati e numeri e i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili». In effetti è così, ma la propaganda non tiene conto dei dati di fatto.