lunedì 18 giugno 2018

Repubblica 18.6.18
Le nomine
Le mire dei Cinquestelle su Raitre
Sindacato giornalisti, spunta la lista sovranista e fa il pieno. Per la direzione dei Tg Salvini punta sull’amico Sangiuliano
di A.Cuz.


Roma L’onda lunga del « sovranismo » arriva anche in Rai. E alla vigilia della nuova spartizione di reti e tg, la Lega è già pronta ai nastri di partenza per mandare via i giornalisti e dirigenti che, per dirla con Salvini, hanno fatto in questi anni contro il Carroccio « tg da anni ‘ 20 e ‘ 30 » . L’uomo di punta del nuovo corso gialloverde a Saxa Rubra è Gennaro Sangiuliano. Eterno vicedirettore del Tg1, ex missino, poi berlusconiano, Sangiuliano è da tempo il candidato del ministro dell’Interno a qualsiasi cosa. «Matteo Salvini è un caro amico » , scrive nella sua pagina Fb dove lo scorso aprile ha postato un’immagine del 2015 che lo ritrae con il segretario leghista e il collega Giuseppe Malara alla presentazione del suo libro su Putin. E dove più di recente ha messo un selfie scattato con il vicepremier dopo un incontro a Milano. Un modo per sottolineare che l’amicizia con il Carroccio è di lungo corso. Operazione che appare riuscita, visto che la lista sovranista « Pluralismo e libertà», guidata da Malara e nata dal nulla alla vigilia del congresso Usigrai che si apre oggi a Bologna, ha conquistato 3 degli 8 delegati di Raiuno.
Salvini vorrebbe promuovere Sangiuliano a direttore del Tg1, ma è difficile che l’operazione riesca. Il M5s pensa infatti a un profilo interno per la testata «istituzionale». Qualcuno come la quirinalista Simona Sala o Bruno Luverà. Sangiuliano potrebbe dunque essere dirottato alla direzione dei Gr, appena lasciata da Gerardo Greco che a breve sarà nominato direttore del Tg4. Lo schema della spartizione M5S-Lega non prevede «riserve indiane » a Tg3 e Raitre. E del resto, dalla maggioranza ricordano che anche Renzi non aveva lasciato spazi. Ma la Lega è già attiva da tempo e anche per questo, tre giorni fa il presidente della Camera Roberto Fico ha voluto lanciare un avvertimento: « Le nomine in Rai saranno un banco di prova per il governo » . E dovrebbero, secondo il leader degli ortodossi M5S, essere fatte per merito, non per cordate di partito. Alla direzione generale al momento il candidato più forte è Fabrizio Salini, ex ceo di Fox e ex direttore del La7. Resta l’obiettivo di riportare in Rai Milena Gabanelli, ma non come dg. Si potrebbe riprendere il progetto della direzione digitale, morto prima di nascere, motivo che l’ha spinta a dimettersi dalla Rai. E potrebbero tornare da La7 anche Giovanni Floris e Massimo Giletti. Non come direttori però, visto il tetto dei 240mila euro previsto per dirigenti interni e giornalisti. In ogni caso, la Lega dovrebbe avere la direzione del Tg2 con Luciano Ghelfi e anche la rete. Il M5S dovrebbe conquistare Tg3 e TgR, per i quali è in corso una partita a due tra Giuseppe Carboni del Tg2 - che ha seguito a lungo il Movimento - e Alberto Matano del Tg1, scoperto da Daria Bignardi e conduttore di “Io sono innocente”.