lunedì 18 giugno 2018

Repubblica 18.6.18
Primo sì alla legge che vieta di filmare i militari israeliani
di Marco Ansaldo


Istanbul, Turchia I video girati sui soldati israeliani in azione rischiano presto di essere puniti per legge. Lo denunciano nello Stato ebraico i gruppi per il rispetto dei diritti umani, le cui prove di maltrattamenti o di uccisioni di palestinesi hanno spesso portato i responsabili di quei crimini a essere processati.
Il partito ultranazionalista Yisrael Beitenu, alleato di governo con quello del premier Benjamin Netanyahu, ha proposto una bozza di legge che prevede la punibilità fino a 5 anni per i filmati girati e diffusi «con l’intento di compromettere la morale dei soldati di Israele». Il testo è stato approvato da un comitato ministeriale e sarà sottoposto mercoledì al Parlamento. Preme per la sua approvazione il leader del partito, il ministro della Difesa, Avigdor Lieberman: «I militari israeliani sono sotto attacco costante da parte di coloro che odiano Israele e dei sostenitori del terrorismo che cercano di macchiarne l’operato».
Un messaggio rivolto principalmente alle organizzazioni israeliane che negli anni hanno filmato e diffuso immagini che hanno creato problemi all’esercito: nel 2016 un video mostrato dall’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, con le immagini di un soldato mentre sparava a un palestinese inerme, portò a un processo che divise il Paese e all’incriminazione del militare per omicidio colposo.