venerdì 8 giugno 2018

La Stampa 8.7.18
La foto di classe si fa di spalle contro il divieto della preside
di Antonio Boemo


A differenza di quanto capita ai colleghi di quelle scuole in cui le foto nemmeno si fanno, a Grado i bambini di prima elementare potranno conservare l’immagine che ricorderà loro per sempre l’anno del debutto tra i banchi. Faranno però difficoltà a riconoscersi. Si perché si sono fatti immortalare tutti di schiena. I bambini si sono divertiti. I genitori che hanno assistito alla scena anche. Tutti hanno scattato delle foto ricordo con i telefonini, foto destinate magari a fare il giro dei social. Il motivo? Per l’istituto - e più precisamente per la preside Adriana Schioppa, la dirigente scolastica già agli onori della cronaca per aver obbligato per mesi i genitori a venire a prendere di persona i figli alla fine delle lezioni delle medie di Grado e Ronchi dei Legionari - è più importante la privacy di un bel ricordo. Il risultato è la foto vista dal lato B. Del resto la questione delle foto di classe è aperta già da tempo in molte scuole, proprio a causa dell’applicazione delle norme riguardanti la privacy dei minori. Tra gli insegnanti si è già diffusa una pratica alternativa, cioè fotografare le classi all’esterno delle scuole.
Anche se c’era la liberatoria
Nel caso di Grado, poi, si è trovato un escamotage ancora più originale: foto di spalle per tutti, alunni e maestre. Eppure tutte le famiglie avevano rilasciato la liberatoria d’inizio anno ma la dirigente scolastica ne pretendeva altre, di volta in volta. Ogni scatto, un giro di fogli e di firme. Ma trovare sempre tutti i genitori non è facile. Ecco allora che le insegnanti, pur di poterla fare, la foto ricordo, hanno escogitato la singolare soluzione.
L’occasione è stata quando i bambini delle due classi di prima elementare hanno festeggiato la fine dell’anno scolastico. Il tradizionale gioco dell’oca si è concretizzato in un percorso che ha occupato totalmente piazza Marin con la serie di caselle opportunamente ingrandite a misura di bambino.
I vincitori hanno ricevuto in dono dei libri, gli altri comunque un piccolo ricordo della giornata. Poi tutti a pranzo assieme, in pizzeria: scolari, genitori, insegnanti e collaboratori della biblioteca. Prima, però, la foto ufficiale di fine anno, da rendere pubblica, inviata quindi dalla scuola al quotidiano «Il Piccolo». Fra trent’anni potranno dire: «Probabilmente quella è la schiena del mio ex compagno di banco».