venerdì 29 giugno 2018

La Stampa 29.6.18
Regno Unito
La battaglia delle coppie etero
“Ora unioni civili anche per noi”
di Alfonso Bianchi


Nel Regno Unito è in corso una battaglia per il diritto alle unioni civili. Ma le parti in gioco questa volta sono capovolte rispetto quelle a cui siamo abituati solitamente: non sono gli omosessuali a rivendicare un diritto degli eterosessuali che a loro viene negato, ma il contrario. Nel Paese i “pacs” sono stati introdotti nel 2004 dal Civil Partnership Act, che ha aperto alle unioni tra le coppie ello stesso sesso, a cui il procedimento legislativo era specificamente indirizzato. Il Paese è poi andato avanti legalizzando i matrimoni gay: in Inghilterra e Galles nel 2013 e in Scozia l’anno successivo. Adesso agli omosessuali non è consentito sposarsi soltanto nella religiosa Irlanda del Nord.
E così per una volta a trovarsi dalla parte dei discriminati sono stati gli eterosessuali, o almeno quelli che non volendo unirsi in matrimonio vorrebbero semplicemente un riconoscimento legale della loro unione sentimentale. Tra di loro Rebecca Steinfeld e Charles Keidan, che avendo «obiezioni ideologiche radicate e genuine al matrimonio», un istituto che ritengono essere «storicamente eteronormativo e patriarcale», hanno dato il via anni fa a una battaglia legale che è terminata adesso con una sentenza della Corte suprema che ha dato loro ragione. Cinque giudici hanno stabilito all’unanimità che il Civil Partnership Act è discriminatorio e «incompatibile» con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Dopo la sentenza la coppia, accolta all’esterno del tribunale da una folla di sostenitori, ha rivendicato di aver condotto questa battaglia per «i 3,3 milioni di coppie conviventi della Gran Bretagna, il tipo di famiglia in più rapida crescita nel Paese». «Molti vogliono riconoscimento legale e protezione finanziaria ma non possono averlo perché non sono sposati. La legge deve mettersi al passo con la realtà della vita familiare del 2018», ha chiesto Charles Keidan.
L’ufficio per le Pari opportunità del governo, sotto il controllo del Segretario di Stato Penny Mordaunt, si era già impegnato a intervenire ma soltanto nel 2020. Dopo questa sentenza sarà probabilmente spinto a farlo in maniera molto più veloce. Il conservatore Tim Loughton, autore di un disegno di legge per concedere le Unioni civili alle coppie eterosessuali e che era alla Corte al momento della sentenza, ha mandato un messaggio al suo governo: «Il momento di agire è adesso».