giovedì 21 giugno 2018

La Stampa 21.6.18
Grillo: stop al doppio lavoro dei medici
di Paolo Russo


Stop al doppio lavoro dei medici se le liste di attesa superano i limiti previsti dalla legge. Ossia 72 ore per le prestazioni urgenti ma differibili, 10 giorni per quelle non procrastinabili, 30 giorni per le visite, 60 per gli accertamenti nei casi meno gravi. «Stiamo pensando di estendere a livello nazionale quanto già fatto da Toscana ed Emilia Romagna», annuncia al termine del suo primo incontro con le Regioni il ministro della Salute pentastellato Giulia Grillo. Anche perché i tempi di attesa si stanno sempre più allungando. Dal 2014 al 2017 secondo l’ultima indagine del Crea sanità e della Cgil si è infatti passati da 61 a 88 giorni per una visita oculistica, da 36 a 56 per un’occhiata dall’ortopedico, mentre per una colonscopia non bastano tre mesi. Privatamente in ospedale per le stesse prestazioni non si aspettano più di 4 o 6 giorni.
Disparità alle quali il neo-ministro vuol porre fine mentre insieme alle Regioni prepara una vera rivoluzione del prontuario farmaceutico, dove a parità di efficacia terapeutica lo Stato rimborserà il medicinale meno costoso. Tecnicamente l’operazione si definisce «riordino per categorie terapeuticamente omogenee» fissando il prezzo di rimborso al livello più basso tra quelli al «4° livello di classificazione Atc». Detta così la capiscono in pochi ma funziona in questo modo: se ad esempio al primo livello ci sono tutti i farmaci per l’apparato digerente, al secondo gli antiacidi, al terzo gli antiulcera, al 4° livello troviamo gli «inibitori della pompa protonica», i diffusissimi medicinali contro il reflusso esofageo. In questa categoria sono in commercio cinque molecole con lo stesso meccanismo di azione ma a prezzi diversi. In futuro lo Stato rimborserà solo quello con il prezzo più basso, a meno che gli altri produttori non si adeguino. Anche se il medico sarà libero di prescrivere come mutuabile il prodotto più costoso, motivando la sua scelta. Un’operazione che secondo stime dell’Aifa potrebbe far risparmiare almeno 2 miliardi l’anno, da reinvestire sui costosissimi farmaci innovativi in arrivo. «Che la riforma vada fatta lo sostengo da tempo e le Regioni sono d’accordo», dichiara Grillo. Che ora dovrà vedersela con le resistenze di medici di famiglia e industriali della pillola.