La Stampa 13.6.18
Scontro su Copasir e Vigilanza
Il Pd potrebbe restare a secco
di Carlo Bertini
Ora
il Pd rischia di restare fuori da tutto e minaccia fuoco e fiamme.
Chiamando in causa i presidenti di Camera e Senato contro «il grave
vulnus di lasciare il secondo partito più votato alle urne fuori dalle
cariche istituzionali». Perfino le commissioni strategiche destinate da
prassi alle opposizioni, Vigilanza Rai e Copasir, possono infatti essere
precluse ai Dem, schiacciati dalla tenaglia Forza Italia-Fratelli
d’Italia, in sponda con la Lega.
Per capire il clima che si sta
creando attorno all’emittente pubblica, in vista di un ricambio dei
membri del Cda nominati dal Parlamento, basta sentire cosa dice Salvini a
Otto e mezzo contro «alcuni tg che sembrano quelli degli anni ’20 e
’30. In queste settimane sto vedendo un’opera di disinformazione a reti
quasi unificate che non ha precedenti nella storia», protesta il leader
del Carroccio. Con un’uscita che preannuncia tempesta («grave
intimidazione!», tuona il dem Anzaldi), anche se il vicepremier assicura
che sulle nomine «faremo scelte equilibrate e intelligenti ricercando
merito e competenza».
La turbolenza investe anche l’organismo di
controllo sui servizi segreti. Il partito della Meloni, questo il tam
tam, potrebbe intestarsi la presidenza del Copasir, che verrà messa ai
voti a fine mese, dopo quelle delle commissioni permanenti di Camera e
Senato. «Potrebbe essere questa la merce di scambio con la Lega per un
atteggiamento più morbido in Senato, dove la maggioranza ha numeri
risicati», è il veleno sparso dai Dem. L’ipotesi agita non solo i
5Stelle, che dovrebbero avallare lo strappo col Pd, ma pure i
berluscones, che ambiscono alla Commissione di Vigilanza Rai: dove sono
in corsa Paolo Romani e Maurizio Gasparri. «Ma devono sperare che si
voti prima la Vigilanza, perché se il Copasir andasse a Fdi, noi faremmo
le barricate sulla commissione Rai», avvisa il Pd. Che chiede ai
presidenti di Camera e Senato di giungere «ad un accordo tra le
opposizioni senza ingerenze della maggioranza», dice Ettore Rosato.
«Speriamo che non facciano follie, sarebbe una cosa di una gravità
inaccettabile».
Sul Copasir il nome in ballo per il Pd è quello di
Lorenzo Guerini, per Fdi girano quelli di Fabio Rampelli e Edmondo
Cirielli, in predicato anche per la vicepresidenza della Camera, che
verrà votata oggi in aula, insieme a quella di un questore. Per
sostituire Lorenzo Fontana e Riccardo Fraccaro entrati al governo.