La Stampa 13.6.18
Mille verità invisibili si nascondono in ogni immagine
di Marco Pivato
Demenze
e malattia di Alzheimer potrebbero essere diagnosticate con più
facilità e precisione grazie alla matematica. Esiste una relazione tra
la calligrafia di un individuo e la sua patologia. La diagnosi è
racchiusa nelle immagini che «ritraggono» i nostri manoscritti, come
testimoni del declino cognitivo. Scovare questa relazione è intuitivo
per il clinico solo quando è evidente, mentre impercettibili deviazioni
dalla scrittura «sana» compaiono precocemente e a portarle alla luce
potrebbero essere software che interpretano i segni che lasciamo con la
penna.
Si è parlato anche di questo, e di molto altro, al meeting
mondiale della Società internazionale di matematica applicata
industriale (Siam), organizzato per la prima volta in una città europea,
a Bologna. Presenti oltre 800 scienziati, tra matematici, fisici,
ingegneri e informatici, per fare il punto sulla ricerca che riguarda
gli aspetti matematici e computazionali dell’elaborazione delle
immagini. Queste, in realtà, contengono un universo di informazioni
invisibili all’occhio umano, ma preziosissime. Basta pensare, per
esempio, alle fotografie dei super-telescopi. Noi possiamo apprezzarne
la bellezza e, in una certa misura, trarre qualche dettaglio geografico.
Ma è l’elaborazione informatica che si avvale degli algoritmi
matematici, in ultima analisi, a ricostruire dai colori delle stelle
dati essenziali come la composizione chimico-fisica e anche la loro età.
Caratteristiche ripetitive
E
poi ci sono le immagini «analogiche», come quelle tipiche della
pittura: «Le minuscole e uniche caratteristiche ripetitive che compaiono
in un dipinto costituiscono la “firma” del suo autore. Individuandole,
sappiamo stabilire con una ragionevole certezza l’autenticità delle
opere controverse». A spiegarlo è Fiorella Sgallari, docente di analisi
numerica al Dipartimento di matematica dell’Università di Bologna e
vice-chair internazionale per il Siam. Il suo collega dell’Università di
Hong Kong, Raymond Chan, ospite alla conferenza, ha elaborato un metodo
infallibile per riconoscere i falsi Van Gogh. E, intanto, in Italia si è
riusciti a smascherare molte false incisioni e tecniche miste di autori
blasonati, come Mario Schifano, Andy Warhol e Renato Guttuso, grazie a
software che «fotografano» parti dell’opera di dubbia attribuzione e le
confrontano poi con altre opere certamente originali dello stesso
autore.
Le immagini, dunque, parlano a un livello molto profondo e
l’informatica fornisce gli strumenti per ascoltare e amplificare gli
elementi che i sensi dell’uomo non possono apprezzare. «Il nostro
dipartimento - continua la professoressa - collabora con alcuni
ingegneri elettronici per realizzare ecografi in grado di distinguere
piccole masse tumorali in tempo reale, per esempio per guidare il
chirurgo durante un’operazione, quando non è possibile interrompere e
sottoporre il paziente a Tac e ad altri esami». Gli stessi algoritmi che
acuiscono la vista di queste macchine serviranno a progettare altri
ecografi, di dimensioni sempre più piccole, che possano essere
trasportati in zone disagiate, come in alcune regioni dell’Africa, per
realizzare diagnosi accurate, sostituendo le apparecchiature
tradizionali.
Predire le fratture
Altri software, come
«Frafem», sviluppato nell’ambito di un progetto europeo con gli Istituti
Ortopedici Rizzoli di Bologna, saranno in grado di predire nei pazienti
anziani il rischio di fratture del collo del femore, basandosi su
misure densitometriche e su una serie di parametri geometrici desunti
dall’analisi di immagini dell’osso.
Sempre nell’ambito biomedicale
«ci sono modelli matematici che guidano il processo delle nuove
stampanti 4D - spiega l’esperta - e controllano il comportamento dei
materiali intelligenti che cambiano forma nel tempo. Un oggetto così
stampato, ad esempio uno stent coronarico, sarà capace di modificarsi
per adattarsi ai vasi sanguigni dopo l’intervento, nel corso della
convalescenza». Oggi le applicazioni più promettenti della stampa 4D
sono tante e coinvolgono anche l’industria aerospaziale, così da
trasportare nello spazio strutture compresse (per esempio antenne o
robot per l’esplorazione), e l’elettronica (per esempio circuiti
iper-flessibili).
Dalla teoria alle applicazioni
Dietro
tutto questo ci sono sofisticati concetti teorici, che sfuggono a chi
non è un addetto ai lavori. Ma sono loro a rendere possibili molti
aspetti applicativi della ricerca. Non si possono interpretare le forme
dell’Universo, e le sue manifestazioni, «se - scriveva Galileo ne “Il
Saggiatore” - prima non s’impara a intender la lingua e conoscer i
caratteri nei quali [l’universo] è scritto».