La Stampa 10.6.18
Le radici ebraiche del fumetto made in Usa
di Stefano Priarone
E’un
dato di fatto che gli ebrei americani hanno creato gli albi a fumetti:
Siegel & Shuster, i creatori di Superman, ne sono stati i
fratelli Lumière, Jack Kirby il Cecil B. DeMille e Will Eisner il D.W.
Griffith››.
A parlare è lo studioso americano di comics Adam
McGovern egli stesso ebreo. Quando esce il numero 1 di Action Comics,
con data di copertina giugno 1938, dove debutta Superman, il comic book,
l’albo a fumetti, è un medium nuovo: per anni i fumetti venivano
pubblicati solo sui quotidiani, in strisce in bianco e nero nei giorni
feriali, e in pagine a colori nell’inserto domenicale, se i cartoonist
che lavoravano sui quotidiani erano considerati giornalisti, quelli
all’opera sugli albi a fumetti erano visti come mezzi falliti che non
erano riusciti ad approdare alla grande stampa.
‹‹All’epoca negli
Stati Uniti gli ebrei erano esclusi da varie occupazioni a causa dei
pregiudizi nei loro confronti – continua infatti McGovern. Ma quello dei
fumetti era un campo nel quale potevano entrare: gli albi erano rivolti
solo ai ragazzini, nessuno vi prestava attenzione. E così il medium
diede agli ebrei (ma anche a non pochi italiani, anch’essi vittime di
pregiudizi) un’opportunità, come avrebbe fatto in seguito il rock ’n’
roll per gli afroamericani e per i bianchi delle zone rurali››.
Erano
ebrei gli autori: Siegel e Shuster, Bob Kane e Bill Finger creatori di
Batman nel 1939, Will Eisner creatore nel 1941 dell’eroe noir Spirit e
dagli anni Settanta autore di fondamentali romanzi a fumetti, Stan Lee e
Jack Kirby che nel 1961, con altri autori «gentili» come Steve Ditko e
John Romita avrebbero dato vita al cosiddetto Universo Marvel
(Fantastici Quattro, Spider-Man, Hulk).
E anche gli editori: come
Harry Donenfeld della National Periodical Publications (adesso DC
Comics) o Martin Goodman della futura Marvel Comics. Stan Lee (vero nome
Stanley Lieber) viene infatti assunto, giovanissimo, da Goodman perché
suo parente acquisito.E l’origine ebraica si riflette nelle storie:
molti supereroi sono ebrei con nome anglicizzato, come i loro autori
(Jack Kirby in realtà si chiamava Jacob Kurtzberg),Superman è una sorta
di nuovo Sansone (non c’entra nulla con l’Übermensch di Nietzsche e dei
nazisti), la zia May di Peter Parker alias Spider-Man è la classica,
oppressiva mamma ebrea, il potentissimo essere alieno Galactus
affrontato dai Fantastici Quattro è una sorta di versione a fumetti del
Dio dell’Antico Testamento.
‹‹Immigrati o figli di immigrati nel Nuovo Mondo, gli ebrei hanno costruito i mondi fantastici del fumetto››, conclude McGovern.