il manifesto 10.6.18
La Palestina all’Onu: indagate e proteggete i civili da Israele
Dopo il «Venerdì di Gerusalemme». Ieri i funerali delle ultime quattro vittime
di Michele Giorgio
La
Palestina mercoledì sarà al centro della seduta dell’Assemblea generale
dell’Onu dopo l’uccisione da parte di Israele di altri quattro
manifestanti di Gaza durante il «Venerdì di Gerusalemme» della Grande
Marcia del Ritorno. «Abbiamo chiesto una riunione d’emergenza
dell’Assemblea per condannare Israele, il suo uso della forza e
l’uccisione di civili palestinesi», ha spiegato l’ambasciatore
palestinese all’Onu Riyad Mansour.
Circola già una bozza di
risoluzione in cui si chiede di indagare sulle violenze avvenute
nell’area e di garantire protezione alla popolazione palestinese.
IL
RICORSO ALL’ASSEMBLEA è stato deciso dopo il veto posto dagli Usa, il
primo giugno, a una bozza di risoluzione contro Israele presentata al
Consiglio di Sicurezza dal Kuwait che chiedeva al segretario generale
Guterres di individuare modalità per proteggere i civili palestinesi.
Gli Usa guardano alle uccisioni a Gaza di 127 civili palestinesi e al
ferimento di altri 14mila (tra intossicati dai lacrimogeni e colpiti da
proiettili) dal 30 marzo a venerdì scorso, come una «autodifesa» di
Israele contro presunti piani di Hamas per compiere attentati. Israele
avrebbe fatto uso di «moderazione» nell’affrontare la Marcia del
Ritorno, ha sostenuto qualche settimana fa l’ambasciatrice Usa all’Onu
Haley, minimizzando il tiro al bersaglio dei cecchini israeliani e
sorvolando su Gaza soggetta da 11 anni a un rigido blocco.
IERI LA
CITTÀ DI KHAN YUNIS ha partecipato ai funerali di un altro suo
giovanissimo abitante, Haitham al Jamal, 15 anni, colpito a morte due
giorni fa dai soldati israeliani, una settimana dopo l’uccisione della
paramedica 21enne Razan al Najjar. Il governo Netanyahu parla di
«terrorismo» e ribadisce la linea dura.
Ieri un aereo ha sparato
«colpi di avvertimento» contro un gruppo di giovani di Gaza che
preparavano palloncini e aquiloni da inviare verso Israele durante le
manifestazioni. Trasportano bottiglie molotov, dice l’esercito, che
stanno provocando incendi in territorio israeliano.