internazionale 8.6.18
Attualità
La democrazia è poco importante per i moderati
Di David Adler, The New York Times, Stati Uniti
Allarme
rosso: la democrazia è in pericolo. In Europa e negli Stati Uniti i
politici sono sempre più autoritari, i partiti sempre più instabili e i
cittadini sempre più ostili alle norme e alle istituzioni della
democrazia liberale. Queste tendenze hanno scatenato un grande dibattito
sulle cause economiche, culturali o generazionali del malcontento
politico. Ma tutte queste spiegazioni condividono un assunto di base: la
minaccia viene dagli estremi dello spettro politico, a destra e a
sinistra. L’idea di fondo è una: le idee radicali vanno a braccetto con
l’autoritarismo, mentre quelle più moderate presuppongono un appoggio
più convinto alla democrazia liberale. È davvero così? Forse no. La mia
ricerca suggerisce che i cittadini meno attaccati alla democrazia e alle
sue istituzioni, e più propensi a sostenere l’autoritarismo, sono
quelli che si definiscono centristi. Ho esaminato i dati degli ultimi
World values survey (dal 2010 al 2014) e dell’European values survey
(2008), due dei più completi studi sull’opinione pubblica. Ai
partecipanti viene chiesto di posizionarsi su uno spettro politico che
va dall’estrema sinistra all’estrema destra. A partire da questi dati ho
elaborato le percentuali del sostegno di ogni gruppo alle istituzioni
democratiche. Mentre le democrazie occidentali diventano sempre meno
efficienti, nessun gruppo è immune al fascino dell’autoritarismo:
tantomeno i centristi, che sembrano preferire un governo forte al caos
della democrazia. Nei paesi in via di sviluppo – dal Brasile
all’Argentina, da Singapore all’Indonesia – i leader carismatici
storicamente hanno raccolto grandi consensi, e i moderati della classe
media hanno sempre incoraggiato derive autoritarie per garantire la
stabilità e permettere la crescita economica. È possibile che in futuro
la stessa cosa succeda in democrazie mature come il Regno Unito, la
Francia e gli Stati Uniti?
David Adler è un ricercatore britannico di economia e scienze politiche.