Il Sole 11.6.18
L’accesso
Per i medici praticantato durante il corso di studi
di Antonello Cherchi
Cambiano
le regole dell’abilitazione dei medici: il tirocinio di tre mesi verrà
svolto durante il corso di studi e l’esame di Stato, che si potrà
sostenere tre volte l’anno, consisterà in una batteria di 200 quesiti a
risposta multipla. Sono gli effetti del decreto del ministero
dell’Università 58 del 9 maggio 2018, che entrerà in vigore sabato
prossimo, mandando in soffitta le vecchie regole dell’abilitazione alla
professione intervenute nel 2001 (decreto 445).
La prima novità è
lo spostamento della pratica durante il corso di laurea, non prima del
quinto anno e purché si sia in regola con gli esami fondamentali dei
primi quattro anni di studi. Il tirocinio teorico-valutativo consisterà
nell’applicazione delle conoscenze biomediche e cliniche alla pratica
medica, nel risolvere questioni di deontologia professionale e di etica
medica, nel dimostrare di sapere affrontare e risolvere problemi clinici
relativi alle aree della medicina e chirurgia, alla diagnostica di
laboratorio e strumentale e alla sanità pubblica.
I tre mesi di
pratica potranno anche essere non consecutivi, ma dovranno essere svolti
secondo il seguente programma: un mese in area chirurgica, uno
nell’area medica e il terzo, da effettuare non prima del sesto anno di
corso, nell’ambito della medicina generale. Quest’ultimo periodo dovrà
essere svolto presso l’ambulatorio di un medico di medicina generale in
possesso dei requisiti individuati dalle convenzioni che le università
stipuleranno con gli Ordini provinciali dei medici.
Per due anni a
partire da sabato prossimo - dunque, entro il 16 giugno 2020 - chi non
supererà il tirocinio nuova maniera, potrà essere ammesso all’esame di
Stato secondo le vecchie regole, dunque sostenendo il praticantato dopo
la laurea.
Con il tasca il tirocinio - la cui frequentazione e
valutazione sarà certificata sia dal professore o dal dirigente medico
responsabile della struttura frequentata dal tirocinante, sia dal medico
di medicina generale - e una volta conseguita la laurea, il futuro
medico potrà accedere all’esame di Stato. Quest’ultimo dovrà essere
effettuato nell’università in cui il candidato ha svolto l’ultimo anno
di corso e si è laureato.
La prova di abilitazione potrà essere
organizzata in modalità telematica, si terrà tre volte l’anno (a marzo,
luglio e novembre) e consisterà in 200 domande a risposta multipla
preparate da una commissione che resterà in carica tre anni: 50 quesiti
relativi alle competenze mediche di base applicate alla pratica
professionale e 150 più dedicati alle conoscenze biomediche e cliniche e
alla capacità de lcandidato di risolvere questioni di deontologia
professionale ed etica medica. Si supera l’esame se il risultato finale è
di almeno 130 punti. Nel caso di insuccesso, la prova potrà essere
ripetuta nella sessione successiva.
Le nuove regole sull’abilitazione si applicheranno dalla sessione di esami di Stato di luglio del prossimo anno.