venerdì 8 giugno 2018

il manifesto 8.7.18
Il primo atto del Psoe: formazione dei giudici in violenza di genere
Martedì al Congresso. È una delle 122 misure previste dal Patto di Stato contro la violenza maschile. La portavoce dei socialisti: la decisione è nella direzione intrapresa dal presidente Pedro Sánchez, che ha appena formato un «governo femminista»
di Marina Turi


Il primo atto che il Psoe, ora partito di governo, porterà al congresso dei deputati la prossima settimana sarà la proposta di legge per fornire ai giudici spagnoli una formazione specifica in materia di violenza di genere. È un disegno di legge che giace nel cassetto socialista da più di un mese, da prima che la tristemente nota sentenza di abuso sessuale, anziché stupro di gruppo, contro una ragazza durante la festa di San Fermín a Pamplona, fosse resa pubblica.
È l’attuale portavoce del Psoe, Adriana Lastra, a darne notizia: la decisione, afferma, è nella direzione intrapresa dal presidente del governo Pedro Sánchez, che – come lei stessa sostiene – ha appena formato un «governo femminista». Si inizia così, tanto per azzittire chi parlava di una bella immagine di marketing e nulla di più, riferendosi alla nomina di 11 ministre su 17 dicasteri. Invece si va un po’ più in là dei bei gesti, perché nella società spagnola sono necessari cambiamenti profondi e politiche femministe. All’amministrazione giudiziaria servono i giusti criteri di interpretazione di genere per comprendere la violenza maschile e poter emettere sentenze giuste. È questa una delle 122 misure previste dal Patto di Stato contro la violenza maschile, che intende estendere il concetto di violenza di genere a quelle situazioni che ancora non rientrano nella legge, quelle violenze che avvengono in un ambito che va oltre quello della coppia, della famiglia, degli ex partner. La legge spagnola, infatti, non riconosce ancora il termine femminicidio per identificare un crimine contro una donna, agito proprio perché è una donna l’oggetto della violenza. Così un omicidio di una prostituta, assassinata dal cliente, non viene considerato un femminicidio, né quello di una donna uccisa da un collega di lavoro, per aver rifiutato una relazione sessuale.
La proposta di legge che il Psoe presenterà martedì, scombinando subito l’agenda parlamentare, intende modificare questo aspetto specifico del potere giudiziario, iniziando a fornire a chi giudica i criteri necessari per valutare quelle volte che una violenza presuppone il carattere specifico di supremazia machista.