il manifesto 8.7.18
Il primo atto del Psoe: formazione dei giudici in violenza di genere
Martedì
al Congresso. È una delle 122 misure previste dal Patto di Stato contro
la violenza maschile. La portavoce dei socialisti: la decisione è nella
direzione intrapresa dal presidente Pedro Sánchez, che ha appena
formato un «governo femminista»
di Marina Turi
Il
primo atto che il Psoe, ora partito di governo, porterà al congresso
dei deputati la prossima settimana sarà la proposta di legge per fornire
ai giudici spagnoli una formazione specifica in materia di violenza di
genere. È un disegno di legge che giace nel cassetto socialista da più
di un mese, da prima che la tristemente nota sentenza di abuso sessuale,
anziché stupro di gruppo, contro una ragazza durante la festa di San
Fermín a Pamplona, fosse resa pubblica.
È l’attuale portavoce del
Psoe, Adriana Lastra, a darne notizia: la decisione, afferma, è nella
direzione intrapresa dal presidente del governo Pedro Sánchez, che –
come lei stessa sostiene – ha appena formato un «governo femminista». Si
inizia così, tanto per azzittire chi parlava di una bella immagine di
marketing e nulla di più, riferendosi alla nomina di 11 ministre su 17
dicasteri. Invece si va un po’ più in là dei bei gesti, perché nella
società spagnola sono necessari cambiamenti profondi e politiche
femministe. All’amministrazione giudiziaria servono i giusti criteri di
interpretazione di genere per comprendere la violenza maschile e poter
emettere sentenze giuste. È questa una delle 122 misure previste dal
Patto di Stato contro la violenza maschile, che intende estendere il
concetto di violenza di genere a quelle situazioni che ancora non
rientrano nella legge, quelle violenze che avvengono in un ambito che va
oltre quello della coppia, della famiglia, degli ex partner. La legge
spagnola, infatti, non riconosce ancora il termine femminicidio per
identificare un crimine contro una donna, agito proprio perché è una
donna l’oggetto della violenza. Così un omicidio di una prostituta,
assassinata dal cliente, non viene considerato un femminicidio, né
quello di una donna uccisa da un collega di lavoro, per aver rifiutato
una relazione sessuale.
La proposta di legge che il Psoe
presenterà martedì, scombinando subito l’agenda parlamentare, intende
modificare questo aspetto specifico del potere giudiziario, iniziando a
fornire a chi giudica i criteri necessari per valutare quelle volte che
una violenza presuppone il carattere specifico di supremazia machista.