il manifesto 29.6.18
Stadio della Roma, Parnasi parla e ammette: «Ho pagato tutti i partiti»
L'imprenditore Luca Parnasi, ex amministratore unico di Eurnova
di E. Ma.
ROMA
Un fiume in piena. Per due giorni e in undici ore complessive, il
costruttore Luca Parnasi, ex ad di Eurnova, l’impresa che avrebbe dovuto
costruire il nuovo Stadio della Roma, ha svuotato il sacco. «Ho pagato
tutti i partiti», avrebbe detto in sintesi, secondo quanto riportato dal
suo avvocato Giorgio Tamburrini, rispondendo finalmente alle domande
dei pm che lo hanno ascoltato, su sua esplicita richiesta, nel carcere
di Rebibbia.
Parnasi non aveva mia risposto da quando era stato
arrestato, lo scorso 13 giugno, accusato di associazione a delinquere
finalizzata alla corruzione e ad altri reati insieme a 5 suoi
collaboratori (tutti in carcere tranne uno, ai domiciliari per aver da
subito collaborato alle indagini).
Le ammissioni di Parnasi
confermerebbero l’impianto accusatorio di un sistema corruttivo
diventato un «asset di impresa» della stessa Eurnova. L’uomo avrebbe
risposto anche riguardo al rapporto stabilito con Luca Lanzalone, e al
ruolo che l’ex presidente di Acea avrebbe avuto, per conto del
Campidoglio, nell’ambito delle trattative per l’abbattimento delle
cubature nel progetto di Tor di Valle.
Non è chiaro chi siano «tutti i
partiti» anche se nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a 250 mila
euro che Parnasi avrebbe devoluto all’associazione «Più Voci» vicina
alla Lega, ai 25 mila euro dati a Palozzi (Pdl) e ad «una somma in
contanti imprecisata» consegnata a Bordoni (FI). In una intercettazione
il costruttore dice: «Spenderò qualche soldo sulle elezioni, è un
investimento che devo fare, molto moderato rispetto a quanto facevo in
passato… Però la mia forza è quella che alzo il telefono…». E in un
altro passaggio: «Domani c’ho un altro meeting dei 5 Stelle, perché pure
ai 5 Stelle gliel’ho dovuti dare».
Ieri con una nota i Radicali
italiani hanno colto l’occasione per precisare che loro non hanno mai
chiesto né ricevuto denaro da Parnasi. «Noi siamo del tutto estranei a
questo tipo di meccanismi», scrivono.