il manifesto 13.6.18
Primarie aperte, scegliamo il candidato presidente
Primavera
europea. La lista transnazionale lanciata con il movimento europeo
DiEM25, nasce come sforzo di unione tra le forze progressiste. Pensiamo
si debba arrivare alle elezioni europee del 2019 con una visione chiara,
un programma e un candidato comune alla Presidenza della Commissione
di Janis Varoufakis
Da
un lato un governo a trazione leghista che abbandona 600 migranti in
mare e propone una flat tax a vantaggio dei più ricchi. Dall’altro
l’opposizione screditata di Pd e Forza Italia. Un governo cattivo,
un’opposizione pessima.La tenaglia in cui si trova la politica italiana è
rappresentativa della falsa scelta più generale che ci troviamo ad
affrontare in tutta Europa: Macron e Orbán, Merkel e Salvini. Da un lato
un establishment in bancarotta morale e finanziaria e dall’altro una
marea crescente di nazionalismi xenofobi la cui crescita è causata
proprio del fallimento delle élite continentali e delle politiche di
austerità.
Contro entrambi, abbiamo urgente bisogno di una nuova
proposta politica capace di rappresentare un punto di riferimento
italiano ed europeo. “Primavera Europea”, la lista transnazionale che
abbiamo lanciato con il movimento europeo DiEM25, nasce come sforzo di
unione tra le forze progressiste europee che si prefiggono questo
compito storico.
Crediamo che questa unione sia possibile ed
efficace se centrata su azioni comuni e su un’agenda politica credibile,
coerente e aperta al contributo di tutti. È per questo che abbiamo
appena approvato la versione beta di un programma politico
rivoluzionario che sarà presentato a tutti i cittadini europei e a tutti
i partiti e movimenti interessati attraverso una fase di consultazione
che si estenderà fino ad agosto. Frutto della collaborazione di
importanti intellettuali mondiali e di oltre 3.000 contributi fatti
arrivare da singoli cittadini, il programma presenta una serie di
politiche concrete attuabili già domani – a Trattati europei vigenti –
in grado di cambiare radicalmente volto all’Unione europea. Fra queste
un piano di investimenti ecologici e di riconversione industriale del
tenore di cinquecento miliardi di euro annui, un piano europeo
anti-povertà, il rafforzamento dell’autonomia municipale, un dividendo
universale di base – coperto attraverso la tassazione delle
multinazionali – e un’innovativa politica migratoria comune.
Lo
sappiamo, i Trattati europei attuali sono i principali nemici
dell’Europa che abbiamo in mente. Anche per questo proponiamo una
strategia di disobbedienza costruttiva che disattenda le regole più
inique – così come i sindaci italiani stanno disobbedendo alla politica
xenofoba di chiusura dei porti italiani. Ma oltre a entrare nel merito
di come i Trattati debbano essere modificati e la disobbedienza
organizzata – cosa essenziale – dobbiamo saper presentare proposte di
rottura attuabili fin da subito. Perché la crisi sociale non aspetta i
tempi di una revisione costituzionale. Una lezione, questa, che Renzi
avrebbe fatto bene ad imparare.
Pensiamo si debba arrivare alle
elezioni europee del 2019 con una visione chiara, un programma e un
candidato comune alla Presidenza della Commissione europea. Per
combinare apertura, unità e coerenza, abbiamo deciso di rinnovare il
nostro appello a livello europeo e nazionale a tutte le forze di
sinistra, ecologiste, ai movimenti sociali e a tutte le forze
progressiste per creare una lista comune paneuropea sulla base di
un’Agenda politica condivisa. Come parte del nostro rinnovato appello,
proponiamo che l’Agenda comune e le figure da candidare alla Presidenza
della Commissione Europea vengano scelte attraverso un processo aperto e
democratico – delle vere e proprie primarie continentali.
Proponiamo
di fare votare tutti gli iscritti di tutti i movimenti che
parteciperanno e che questa votazione sia aperta anche a tutti i
cittadini che vorranno unirsi attraverso un meccanismo semplice, capace
di combinare la partecipazione alle assemblee territoriali alla
partecipazione online. In caso di disaccordo su aspetti specifici
dell’Agenda, proponiamo che tutte le forze politiche partecipanti
accettino di risolverli rimettendo le decisioni al voto dei cittadini.
Oggi, da Milano, in un grande evento serale allo spazio Macao, dalle ore
21 lanceremo pubblicamente queste proposte insieme a tanti protagonisti
della politica europea e italiana.
Pensiamo sia il momento di
fidarci del nostro popolo e rimettere la scelta nelle mani di un grande
processo di partecipazione. Un processo aperto che ci impegniamo a
portare avanti indipendentemente da quali delle forze politiche
decideranno di rispondere positivamente.
Abbiamo il dovere storico
di accendere un faro in questi tempi oscuri. È il momento di farlo,
insieme. E di farlo con coerenza, fermezza e credibilità.