il manifesto 12.6.18
Frontiere aperte, alta tensione. Alla fine la Linke sigla una tregua
Germania.
Il congresso di Lipsia si è chiuso con un compromesso sul tema dei
migranti: una commissione approfondirà la questione in cerca di una
sintesi. Ma il clima nel partito resta tesissimo
di Jacopo Rosatelli
La
tensione resta altissima, ma, per ora, è tregua. La Linke ha chiuso
domenica il suo congresso a Lipsia con un compromesso sul tema che sta
lacerando il partito: le frontiere aperte ai migranti. Una commissione
formata da componenti di entrambi gli schieramenti interni dovrà
approfondire la questione e cercare una sintesi che possa rappresentare
tutti: sia i seguaci dei co-segretari Katja Kipping e Bernd Riexinger,
fautori della linea anti-confini, sia quelli della capogruppo
parlamentare Sahra Wagenknecht, sostenitrice della limitazione per «i
migranti economici». Proprio l’intervento di quest’ultima, domenica
mattina, aveva surriscaldato la platea al punto da indurre la presidenza
a stravolgere l’ordine del giorno e dedicare una sessione straordinaria
al confronto sul suo discorso.
Delegati contro altri delegati,
toni molto accesi, esplicite accuse a Wagenknecht di sabotare l’azione
del partito respinte indignate al mittente. In mezzo, un’area di
dialoganti che invitavano – senza molta fortuna – a condurre la
discussione senza demonizzazioni reciproche. Poi, quando la situazione
sembrava sul punto di degenerare, la decisione di tutto il gruppo
dirigente: si continuerà a discutere ordinatamente in altra sede.
Il
congresso è finito dunque senza veri vincitori né vinti. Il clima nel
partito è di quelli che possono preludere a una scissione, che,
tuttavia, per ora non si è consumata. Sul dibattito fra le due anime
intorno ai migranti incombe, in realtà, anche la proposta di Wagenknecht
di creare «un’alleanza di sinistra» che rimane piuttosto nebulosa.
L’intervento
di fronte ai delegati non è servito a capirne qualcosa di più: fra i
sostenitori di Riexinger e Kipping circola il sospetto che la capogruppo
stia tramando per la creazione di una «lista Wagenknecht».