martedì 12 giugno 2018

il manifesto 12.6.18
Nespolo, presidente nazionale dell’Associazione partigiani: avvilenti i 5 Stelle a rimorchio del razzismo
Il blocco navale del governo gialloverde. «L'odio verso i deboli di Salvini era noto. I grillini hanno meno voti della Lega ma sono subalterni anche al linguaggio violento. A questo punto si facciano sentire i loro elettori. Toninelli dice che con il nuovo esecutivo c'è un vento nuovo? E' il vento vecchissimo dell'egoismo, gli italiano lo hanno già sconfitto una volta»
di Andrea Fabozzi


«Bloccare in mare le persone è una atto malvagio che ci offende come donne e uomini», dice Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Associazione partigiani. «Salvini si vanta dell’uso della forza, ma non l’ha diretta contro l’Europa, come dice, bensì contro donne incinta e bambini senza genitori. È stato violento con i più deboli. Ora la nave va in Spagna, c’è un governo nuovo e democratico, lì. Un po’ dell’onore dell’Italia lo hanno difeso i sindaci che hanno messo a disposizione i porti delle loro città: Napoli, Messina, Ravenna, Taranto, Palermo, Reggio e Livorno tra le altre».
Il sindaco di Livorno ha cancellato l’offerta per non creare problemi al governo.
Ha fatto sentire una voce diversa ma ha subito taciuto. La vicenda potrebbe dimostrare che dentro il Movimento 5 Stelle si sta aprendo un confronto. C’è da augurarselo. Anche perché il vero problema sta lì.
In che senso?
Che il ministro dell’interno avesse come linea politica l’odio verso i più deboli era cosa nota. Che sia lo stesso anche per i 5 Stelle è avvilente.
È grillino il ministro delle infrastrutture responsabile della chiusura dei porti.
Ho trovato agghiacciante la dichiarazione di Toninelli che ha detto «con noi soffia un vento nuovo». Nuovo? Con voi soffia il vento dell’egoismo e della mancanza di umanità. Se lo chiamate «nuovo» significa che non conoscete per nulla la storia. È un vento che il popolo italiano ha conosciuto. E sconfitto.
Si aspettava più autonomia da parte dei grillini?
Dobbiamo sentire la voce di chi dissente, se c’è. Altrimenti stiamo vedendo all’opera il governo più razzista del dopoguerra. Al momento parlano con una voce sola, quella di Salvini. La subalternità dei 5 Stelle alla sua linea è evidente. Salvini si impone anche nello stile, nelle forme di comunicazione. I tweet violenti non sono un dettaglio di cattivo gusto, servono ad affermare che il vero capo è lui. A questo punto penso che sia il caso di rivolgersi a tutti quelli che in buona fede, e per certi versi anche comprensibilmente, hanno votato i 5 Stelle per convinzione democratica e da sinistra.
Per dirgli cosa?
Semplicemente: dove siete? Perché non vi fate sentire? Perché non chiedete il rispetto del vostro voto e delle vostre idee? Votando 5 Stelle cercavano giustizia sociale e hanno finito per votare Salvini con la sua politica razzista e di odio.
I 5 Stelle sono il partito di maggioranza relativa.
Con il 32% hanno preso il doppio dei voti della Lega e adesso sono in tutto e per tutto al rimorchio. Dieci giorni fa i loro ministri, come tutti gli altri e il presidente del Consiglio, hanno giurato sulla Costituzione antifascista. Che ha il suo cardine nel rispetto della vita umana e dei diritti umani, dell’uguaglianza senza distinzioni di razza , lingua e religione.
Non è altrettanto disonorevole una reazione della società civile non all’altezza?
Certamente, ma non vorrei che fosse sottovalutato il gesto dei sindaci. So bene che questo è il paese dei razzisti che vanno a messa la domenica. Ma sono convinta che l’Italia sia ancora, nel profondo, un paese democratico. Anche se, certo, vedo i passi indietro che abbiamo fatto. E vedo le responsabilità di chi diffonde odio ed egoismo, facendoci retrocedere come collettività. Bisogna che si torni a parlare a voce alta di solidarietà e rispetto. Anche perché questo non sarà un singolo episodio.
Purtroppo è sicuro. Salvini dichiara di aver «vinto» ed è pronto a replicare il blocco con la prossima nave.
C’è davanti a noi un vero e proprio scontro di civiltà, sono in campo due visioni opposte del mondo. È compito nostro, delle associazioni come delle singole persone democratiche, lavorare per difendere e far crescere una coscienza civile e democratica, per sconfiggere la brutalità e l’odio. Con l’Arci, l’Azione cattolica, Libera, Legambiente e altre associazioni abbiamo denunciato «l’imperdonabile errore di alzare nuovi muri di odio e paura che aumentano le disuguaglianze». Siamo in campo.