Corriere 22.6.18
La virata di Scamarcio (che stava a sinistra): «Il governo mi piace» Anche Gerini si schiera
di Fabrizio Caccia
ROMAC’è
parecchio sconcerto, a sinistra. Dall’ex segretario di Rifondazione
comunista Paolo Ferrero al fondatore di Emergency Gino Strada, dal
filosofo Gianni Vattimo allo scrittore Fulvio Abbate, ora rimangono
tutti un po’ spiazzati. L’endorsement per il nuovo governo Lega-M5S
pronunciato da Claudia Gerini e Riccardo Scamarcio, volti noti del
cinema schierati in passato col fronte avverso, inevitabilmente fa
discutere.
«Questo governo mi piace, il censimento dei rom non è
razzista — ha detto ieri la Gerini ospite di Un giorno da Pecora, il
programma di RaiRadio1 — Perché mai noi dobbiamo essere censiti e i rom
no?». Il giorno prima, anche Scamarcio, nel corso della stessa
trasmissione radiofonica, condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari,
aveva stupito gli ascoltatori: «Salvini razzista? No, piuttosto
nazionalista nel senso più nobile del termine — ha eccepito l’attore,
che pure un tempo votò per Rifondazione e per il Pd —. La chiusura dei
porti? Una semplificazione. C’è stata invece una presa di posizione
dell’Italia che ha prodotto due incontri bilaterali con Francia e
Germania». E ancora: «A tutti i pensatori di sinistra , dico che
all’interno di questo governo ci sono persone che hanno sempre votato a
sinistra, che sono degli intellettuali, e che si sono candidati con Lega
e M5S...».
I pensatori di sinistra, però, non sembrano così
d’accordo: «Credo siano entrambi in buona fede — sospira lo scrittore
Fulvio Abbate —. Io ho simpatia umana per loro, di Scamarcio ricordo
posizioni apprezzabili in passato. Probabilmente così come un tempo
andavano a vedere i film di Walter Veltroni alla Casa del Cinema e
all’uscita lo definivano in coro un capolavoro, così adesso vanno a
vedere il Ben Hur interpretato da Matteo Salvini e allo stesso modo
dicono che è un capolavoro... Si tratta d’un male tipico italiano, anche
piuttosto endemico...». Scuote la testa Paolo Ferrero, l’ex segretario
di Rifondazione, oggi vicepresidente del partito della Sinistra europea:
«O Scamarcio si è sbagliato a dire quelle cose oppure semplicemente è
diventato di destra e questo mi dispiace». A RadioUno, l’altra mattina,
Scamarcio, a differenza della Gerini, ha ammesso proprio di aver votato
per uno dei due partiti al governo e si è pure espresso a favore della
flat tax: «Ecco, appunto — ribatte l’ex segretario di Rc —. Tagliare le
tasse ai ricchi vorrà dire dover tagliare poi le spese per gli anziani, i
poveri, la gente normale, tutti quelli insomma che non fanno gli attori
di professione e stentano ad arrivare alla fine del mese».
«Certe
parole mi fanno un po’ rabbrividire — aggiunge il filosofo Gianni
Vattimo, già europarlamentare Ds, oggi vicino al Partito comunista —.
Io, a differenza di Scamarcio e Gerini, sono invece molto contro la
linea Salvini...». «Riccardo Scamarcio è pure un amico e non mi va
adesso di fare una polemica — taglia corto Gino Strada, il fondatore di
Emergency —. Quello che penso l’abbiamo scritto sul nostro sito». Già:
«Negare i diritti degli altri non servirà a difendere i nostri — ecco il
pensiero di Emergency —. Chiediamo che la politica smetta di produrre
slogan e affronti i veri temi della povertà e del disagio sociale».
Due
mondi, che non sembrano più sulla stessa lunghezza d’onda: «Le
ideologie in questo Paese sono tramontate — diceva ieri la Gerini in
radio —. Bene coloro che fanno qualcosa per gli italiani...».