venerdì 22 giugno 2018

Corriere 22.6.18
Da Aristotele alle equazioni: «Test difficili»
Maturità, sorprese e qualche polemica per i compiti del secondo giorno. Spunta anche l’alternanza scuola-lavoro

di Antonella De Gregorio
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«Da incubo» la prova di greco («difficile, lunga e inaspettata» gli aggettivi più usati), con un Aristotele proposto ai maturandi tre volte in 40 anni. Nel pomeriggio sul testo è nata anche una querelle legata a un presunto refuso, un punto che — a detta di un team di anonimi professori citati dal sito di Panorama — sarebbe inesistente nell’originale. Di sicuro era ostico, però pieno di significato il lungo brano dall’Etica Nicomachea: per qualcuno avrà comportato «una fatica immane» — ha commentato Franca Gusmini, docente di Greco e Latino del liceo Carducci di Milano — ma avrà impresso negli studenti il messaggio che il sentimento di amicizia, «è insito nella natura dell’uomo». Una scelta coraggiosa e fortunata anche per la grecista Andrea Marcolongo: «Non si può che andare fieri del fatto che saper tradurre l’Etica Nicomachea oggi non significa sapere una lingua morta, ma saper ragionare», sostiene.
Polemico Luciano Canfora, docente di Filologia greca e latina, che ha letto la scelta del brano di Aristotele («Un brano che dà inizio alla Resistenza contro il nuovo fascismo») come un «dispetto al ministro dell’Interno, perché ruota intorno al concetto che è l’amicizia con gli altri che tiene in piedi le città».
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