Corriere 14.6.18
Il sistema di regali e favori
di Fiorenza Sarzanini
«Dobbiamo
capitalizzare il super rapporto con il Comune di Roma»: così
l’imprenditore Luca Parnasi diceva ai suoi collaboratori elencando i
nuovi progetti da realizzare grazie alle ottime relazioni personali
create con alcuni esponenti 5 Stelle. È quanto emerge dalle carte
dell’inchiesta sul progetto del nuovo stadio di Roma.
roma
L’imprenditore Luca Parnasi ormai era lanciato: «Dobbiamo capitalizzare
il super rapporto con il Comune di Roma». E parlando con i collaboratori
elencava i nuovi progetti da realizzare grazie alle ottime relazioni
personali create con alcuni esponenti dei 5 Stelle. Il suo punto di
riferimento era Luca Lanzalone, definito il suo «Wolf», come il
personaggio di Pulp Fiction che risolveva i problemi. Ma molti altri si
erano messi a disposizione.
Il finanziamento alla candidata
È
lungo l’elenco di favori e ricompense. Al capogruppo in Campidoglio
Paolo Ferrara «regala» un progetto di restyling del lungomare di Ostia
perché quello è il suo collegio elettorale. Ma poi va oltre e, come
scrive il giudice, «si spende in un’attività di promozione in favore del
candidato alla Regione Roberta Lombardi». E in questo modo «rafforza i
suoi legami con Paolo Ferrara e con Marcello De Vito, che gli hanno
avanzato tale richiesta in quanto ricoprono rilevanti incarichi
nell’ambito dell’amministrazione capitolina. I due svolgono un ben
preciso ruolo nell’approvazione nel progetto dello stadio e Parnasi
vuole creare presupposti per lo sviluppo di ulteriori progetti
imprenditoriali, essendo la Lombardi, oltre che candidata alla Regione,
personaggio di spicco dei 5 Stelle a livello nazionale e quindi
destinata, in ipotesi di un successo elettorale della sua compagine
nelle elezioni politiche, a ricoprire ruoli decisionali nel nuovo
assetto che si determinerà all’esito del voto».
«Quel Berdini è pazzo totale»
Il
5 marzo scorso Parnasi è a cena con l’imprenditore Pietro Salini e il
faccendiere Luigi Bisignani, al quale ha chiesto di far correggere un
pezzo uscito sul sito Dagospia sulla vita privata di Lanzalone. E
racconta: «Ormai con Lanzalone siamo amici, è di Genova, l’ho conosciuto
in una riunione in cui ero praticamente spacciato perché avevano messo
assessore all’urbanistica Paolo Berdini il quale era un pazzo totale...
Ad un certo punto Raggi intuisce il fatto che poi alla fine se non
avessi fatto lo stadio sarebbero stati problemi seri per lei... L’ho
presentato anche a Enrico Laghi quando era sotto schiaffo per la nomina a
commissario», riferendosi forse all’incarico di Laghi in Alitalia. E
aggiunge: «Luca è stato messo a Roma da Grillo per il problema dello
stadio insieme al professor Fraccaro e a Bonafede». Berdini, interrogato
dai magistrati il 30 maggio scorso, elenca tra i motivi delle sue
dimissioni il fatto che Lanzalone «svolgeva le funzioni di assessore per
lo stadio». E nell’ordinanza il gip va oltre: «Le indagini hanno
offerto elementi concreti per ritenere che le figure istituzionali
interessate, a cominciare dal sindaco Raggi, non solo hanno tollerato
tale funzione di fatto esercitata, ma al contrario le hanno dato piena
legittimazione».
Il lavoro per l’assessore e i soldi a Vaglio
Uno
dei più assidui con Parnasi e il suo collaboratore Giulio Mangosi è
Giampaolo Gola, l’assessore allo Sport del Municipio X «che si faceva
promettere da Parnasi a titolo di prezzo della propria mediazione
illecita nei confronti di Ferrara un incarico lavorativo». Al telefono
lo dice con chiarezza: «Luca mi ha detto che mi fa direttore commerciale
dello stadio». Parnasi fa un favore da 15mila euro anche a Mauro
Vaglio, il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma. È
il legale che Luigi Di Maio aveva inserito nel gennaio scorso nella
lista dei possibili ministri definendoli «il meglio dell’Italia». I 5
Stelle erano ormai in cima alla lista, ma Parnasi evidentemente non
dimenticava i vecchi amici. E così finanziava la campagna elettorale del
vicepresidente del Consiglio Regionale per Forza Italia, Adriano
Palozzi, che gli aveva assicurato: «Se io vinco vado a fare l’assessore
in Regione e sono utile». Ma aiutava anche l’ex assessore alla Pisana
Michele Civita che gli aveva chiesto e ottenuto l’assunzione del figlio
in una società del gruppo.
Gli amici del Carroccio e le finte fatture
Nel
2015 Parnasi ha finanziato l’associazione «Più voci» molto vicina alla
Lega. Quando un giornalista de l’Espresso ne chiede conto lui intima ai
collaboratori: «Dobbiamo fare una cosa retroattiva dobbiamo dire che
abbiamo fatto passaggi sulla radio», riferendosi a una finta pubblicità
su Radio Padania . Poi ne parla con Bisignani.
Parnasi : «Questa è
un’associazione che ha valorizzato non solo la Lega ma ha valorizzato
Stefano Parisi, tutto il centrodestra diciamo... A Milano ed è stato
anche un veicolo con cui io mi sono accreditato a Milano in maniera
importante... Ho organizzato cene e contro cene, ho portato
imprenditori».
Bisignani : «È una cosa per Salvini?».
Parnasi:
« No, è una cosa fatta per creare un sistema di imprenditori,
appaltatori ecc. che hanno organizzato cene per conoscere... Le ho fatte
con Stefano Parisi, le ho fatte con Meloni...».