Corriere 12.6.18
La Terni operaia diventa leghista Il leader celebra i «dati commoventi»
In Umbria al 29%, a Pisa sopra il 24. Maroni: ridisegnati i rapporti dentro il centrodestra
di M. Cre.
MILANORisultati
«commoventi». Matteo Salvini esulta per l’esito delle amministrative
2018, in particolare per quanto riguarda Terni (oltre il 29%) e Pisa
(24,7%), capoluoghi fuori dai tradizionali insediamenti leghisti in cui
la Lega si è risvegliata ieri mattina come primo partito. Per il
ministro dell’Interno, «vuol dire che questi primi giorni di attività di
governo sono stati riconosciuti da chi ha votato».
In realtà,
oltre alle dichiarazioni pubbliche, qualche rimostranza il leader
leghista ieri l’ha fatta. Al consiglio federale riunito nel quartier
generale di via Bellerio, Salvini si è mostrato poco soddisfatto del
risultato di Brescia, dove il centrodestra unito non è riuscito neppure
ad arrivare al ballottaggio: «Lì, abbiamo sbagliato qualcosa». Lo stesso
è accaduto a Imola, dove la sfida al ballottaggio sarà tra Pd e 5
Stelle. In generale, l’Emilia che pare sempre a portata della mano
leghista rimane sempre un po’ sotto le attese.
In Veneto il
partito riconquista Treviso e strappa Vicenza, con il presidente Luca
Zaia che parla di «risultati strepitosi». Soddisfatto anche Roberto
Maroni. Per l’ex governatore lombardo «la Lega si rafforza molto e si
conferma in grande ascesa. Vedo in difficoltà i Cinquestelle. Il Pd così
così, barcolla». La tornata elettorale per Maroni «ridisegna in modo
netto i rapporti dentro il centrodestra, la fase iniziata nel 1994 può
dirsi definitivamente conclusa. Se c’è un futuro per il centrodestra?
Sì, ma bisogna costruirlo».
Il riferimento è soprattutto a Forza
Italia, in affanno in molte realtà. Chi lo nota è Raffaele Volpi,
deputato ma soprattutto protagonista — attraverso Noi con Salvini —
dell’espansione della Lega al centro e al sud: «Il dato è positivo anche
dove non era scontato. Vedo purtroppo la presenza di FI sempre piu
leggera anche in Lombardia. Se vogliono rimanere centrali, gli alleati
devono uscire dalle loro logiche tradizionali. Il 7% a Brescia dovrebbe
essere un bagno di consapevolezza». E al Sud? I risultati migliori sono
stati in Puglia, a Brindisi e Barletta, dove però resteranno fuori dalle
alleanze di governo. Ma per Volpi i risultati alterni non sono un
problema: «Il dato non è numerico ma politico. Ora qui ci siamo anche
noi. Fino a ieri, non c’eravamo».