domenica 6 maggio 2018

Repubblica 6.5.18
Altro caso all’Aia
Ora gli squilibrati attaccano la folla come i terroristi
di Paolo Rodari


Momenti di panico ieri all’Aia, in Olanda, nel giorno in cui si festeggiava la liberazione dall’occupazione nazista della Seconda Guerra Mondiale. Un uomo, che poi si è scoperto essere «una persona con problemi psichiatrici nota da tempo alla polizia», ha ferito con un pugnale tre persone al grido di «Allah Akbar». L’aggressore, che ha colpito la prima persona cinque volte all’interno del Nova Cafè, e che una volta uscito ne ha ferite altre due, è stato fermato dalla polizia dopo essere stato a sua volta ferito alle gambe.
Tutto si è svolto alla Johanna Westerdijkplein, vicino alla Haagse Hogeschool, in un quartiere che dagli anni Quaranta-Cinquanta ospita una consistente e ben integrata comunità marocchina.
Testimone oculare dell’accaduto, la giornalista del Tg2 Maria Lepri ha raccontato: «Ero seduta al sole su una panchina con mia figlia di fronte alla Hague University quando abbiamo sentito delle urla. Dopo poco ci è passato accanto un uomo con un copricapo arabo che si è voltato verso di noi. Per un attimo ci siamo guardati negli occhi. Lui poi si è allontanato e si è buttato addosso a un ragazzo in bicicletta. Sembrava lo stesse picchiando, in realtà lo stava accoltellando».
Non è inusuale, ormai, che persone con squilibri mentali imitino i guerriglieri dell’Isis pur non c’entrando in apparenza nulla con loro. Lo scorso aprile a Toronto, in Canada, dieci persone sono morte dopo che Alek Minassian, un ragazzo di 25 anni di origine armena con seri problemi psichitrici, è piombato con un furgone sulla folla. Così, sempre in aprile, a Münster in Germania, dove sono morte tre persone investite da un furgone. L’attentatore era un tedesco 48enne in cura da tempo per problemi psichici. E ancora, questa estate, a Marsiglia: una donna è stata investita mentre si trovava alla fermata del bus da un 35enne con precedenti penali per reati comuni, ma anche con problemi di salute mentale.