Repubblica 30.5.18
Big Bang
Tutte le stelle della galassia
di Gianfranco Bertone
È
passato meno di un mese dall’attesissima pubblicazione dei nuovi dati
di Gaia, il satellite dell’Agenzia spaziale europea che sta
rivoluzionando la nostra comprensione dell’universo. In queste quattro
settimane, astronomi di tutto il mondo hanno cominciato a setacciare
quei dati, e già più di 60 articoli scientifici sono stati pubblicati su
argomenti che variano dagli ammassi globulari alle galassie nane, e
dalle scie stellari agli aloni di materia oscura. Tra i tanti risultati
interessanti ce n’è uno particolarmente intrigante, che ha a che fare
con una domanda che tutti ci siamo posti prima o poi nella vita
osservando il cielo notturno: quante sono le stelle?
Ne vediamo
ormai ben poche dai centri urbani in cui gran parte della popolazione in
Italia vive: da poche decine a poche centinaia.
Ma con un cielo
perfettamente buio e senza Luna, se ne potrebbero ammirare fino a circa
cinquemila. Si tratta, con pochissime eccezioni, di stelle della nostra
galassia, la Via Lattea, il cui disco ci appare come una striscia
luminosa che attraversa tutto il cielo. Quella striscia è fatta
anch’essa di stelle, come dimostrò Galileo Galilei quattro secoli fa,
quando scrisse nel suo trattato Sidereus Nuncius che la Via Lattea «non è
altro che una congerie di innumerevoli stelle disseminate a mucchi» il
cui numero è «del tutto inesplorabile».
Per capire qualcosa in più
si dovette aspettare il lavoro di astronomi come Jacobus Kapteyn e
Edwin Hubble, che all’inizio del ventesimo secolo dimostrarono come la
galassia in cui viviamo sia una sorta di “universo isola” in cui le
stelle ruotano in maniera ordinata intorno a un centro comune. Misurando
la velocità di rotazione delle stelle, e applicando le leggi di Newton,
diventava così possibile calcolare la massa totale delle stelle della
Via Lattea.
Finora questa quantità era rimasta relativamente
incerta, ma un’analisi dei dati di Gaia sul movimento di alcuni
agglomerati di stelle noti come “ammassi globulari” ha permesso
risultati più precisi: entro un raggio di 65 mila anni luce dal centro
della galassia la massa totale delle stelle, dalle piccole e abbondanti
nane brune alle rare stelle giganti, è compresa tra 28 e 67 miliardi di
volte la massa del Sole. Se siamo interessati a stelle come il nostro
Sole, Gaia fornisce quindi una stima approssimata per eccesso del loro
numero: 67 miliardi.
Cosa forse ancora più importante per gli
astronomi, Gaia ha permesso anche di misurare la massa totale della Via
Lattea fornendo risultati preziosi sulla quantità di materia oscura
presente nella nostra galassia, la quale risulta essere, nella stessa
regione, 4 volte superiore a quella delle stelle.