martedì 1 maggio 2018

Repubblica 1.5.18
Gli antipsicotici Una molecola vincente

Quarant’anni di cure e il progresso di una molecola vincente. L’avventura degli antipsicotici parte con la clorpromazina nel ‘58. Subito dopo arriva l’aloperidolo, a sua volta derivato, grazie a una serie di combinazioni chimiche, da un analgesico-oppioide, la petidina. Dalla prima metà degli anni ’60 queste due molecole e altre analoghe diventano punto di riferimento per il protocollo terapeutico antipsicotico e vengono commercializzate quasi ovunque. L’aloperidolo sfonda come l’antipsicotico più prescritto sino a metà anni ’90. A seguire, dopo una serie di passaggi, si arriva alla sintesi della clozapina e del risperidone, entrambi attivi non solo sui recettori dopaminergici ma anche su quelli serotoninergici. La prima preparazione long acting, cioè a lunga durata d’azione, risale a fine anni ‘60 con la flufenazina decanoato. L’ultimo composto di questa linea, il paliperidone palmitato, entra in commercio nel 2017. Ed è il primo antipsicotico che si può somministrare per via intramuscolare ogni tre mesi.