l’espresso 6.5.18
Classica
Riccardo Lenzi
Quel genio di mio marito
La biografia mozartiana di Nissen, pubblicata la prima volta dalla vedova
Un
curioso, imprescindibile, contributo alla conoscenza di come nasca il
mito del compositore del “Flauto magico”, è la prima completa traduzione
in italiano della “Biografia di Mozart” di Georg Nikolaus Nissen,
originariamente pubblicata da Constanze, vedova del musicista, a Lipsia
nel 1828. Zecchini editore già aveva suscitato l’interesse dei fan del
Divino con l’intero epistolario familiare in tre volumi (2011) e con il
“Diario di Nannerl” (2016), sorella del compositore. Ora alimenta la
loro curiosità con questa biografia di Nissen (a cura di Marco Mottura e
con la presentazione di Armando Torno) che, per le sue dimensioni
imponenti (quasi 700 pagine) e i documenti raccolti, può essere
considerata la prima di riferimento dedicata al Salisburghese. Infatti
fu preceduta da pochissime, frammentarie pubblicazioni, malgrado fossero
passati ben 37 anni dalla morte di Mozart. La prima di una certa
ampiezza fu un necrologio di Friedrich von Schlichtegroll (solo 31
pagine) e, nel 1808, quella di Franz Xaver Niemetscheck che in buona
parte si rifaceva alla prima. Fu dunque un gran progresso il lavoro di
Nissen, diplomatico e scrittore danese e, circostanza decisiva per la
riuscita del progetto, secondo marito di Constanze Weber, la vedova di
Mozart, che ovviamente fu preziosissima testimone della vicenda terrena
del primo sfortunato coniuge e con la quale Nissen convisse dal 1798,
per poi convogliarvi a nozze nel 1809. Un altro elemento decisivo fu la
donazione a Nissen da parte di Maria Anna (Nannerl) Mozart di circa
quattrocento lettere della corrispondenza familiare con il celebre
fratello, miniera ricchissima di informazioni che mai nessuno in
precedenza aveva avuto a disposizione. Anche i due figli di Mozart, Carl
Thomas e Franz Xaver, dettero un modesto contributo di memorie. In coda
al volume una raccolta supplementare con un catalogo delle
composizioni, un’ampia disamina delle opere teatrali, una descrizione
dei ritratti, un’antologia di poesie ispirate dal compositore: alcune
veramente brutte. Un feticismo talvolta grossolano dal quale
probabilmente nacque la moda che ispirò i bonbon Mozartkugeln.