Il Sole 8.3.18
Gig economy. La società inglese di food delivery
annuncia oggi l’accordo in tutti i dodici i Paesi in cui è attiva
(Italia compresa)
Deliveroo assicura tutti i rider
Copertura per incidenti e danni a terzi, ma anche rimborso in caso di infortunio
di Biagio Simonetta
Milano.
Le evoluzioni degli ultimi anni ci hanno portato a credere che dietro
alla gig economy si nasconda un inferno fatto di precariato e nessuna
tutela. Troppo spesso, del resto, le cronache relative alle nuove
piattaforme del cosiddetto lavoro on demand ci hanno raccontato di abusi
e sfruttamenti, di diritti non riconosciuti e vecchie conquiste
sindacali calpestate in un solo click. Eppure, se l’economia dei
lavoretti – come sostengono in molti – è destinata a consolidarsi, a
diventare parte integrante del mercato del lavoro e non solo stagno di
ripiego per chi vuole sbarcare il lunario, è logico attendersi un’età
della maturità. Una nuova fase in cui gli impianti regolatori
tradizionali iniziano a sposare il mondo digitale, senza rimanere nel
territorio dell’innovazione a metà.
È in questa direzione che
punta Deliveroo, società londinese attiva nel food delivery, che vanta
fatturati a nove zeri (un miliardo di euro di ricavi da giugno 2016 a
giugno 2017) e accordi con oltre 35mila ristoranti in tutto in mondo, di
cui 1.900 in Italia. Oggi, con un accordo che riguarda tutti e dodici i
Paesi in cui opera, l’azienda lancia un’assicurazione unica gratuita
per tutti i suoi 35mila riders, compresi i circa 1.300 “italiani”.
Un
passaggio chiave che ha le potenzialità di dare una scossa importante
all’intero settore in fatto di diritti, anche se lo status dei riders
rimarrà quello di lavoratore autonomo, con tutto quello che ne consegue
in fatto di diritti e precarietà. Ma il nuovo accordo potenzia
enormemente il regime assicurativo attuale, prevedendo la copertura fino
al 75% del mancato introito in caso di inattività temporanea, aumenti
dei massimali per spese mediche, dentistiche e per danni a terzi.
La
nuova polizza, che la società londinese ha stipulato con Qover, oltre a
garantire - come in passato - la copertura in caso di infortuni e danni
a terzi durante l’attività, garantirà massimali più elevati, nonché un
rimborso in caso di inattività temporanea del riders a seguito di
sinistro, a prescindere dal veicolo utilizzato per svolgere le consegne.
La polizza coprirà tutti i “fattorini” connessi all’applicazione,
inclusa l’ora successiva al log-off, il momento in cui il rider si
sgancia dall’applicazione e non è più attivo, tutelando così anche il
rientro verso casa.
Per quanto concerne i massimali sugli
infortuni, la nuova assicurazione garantirà fino al 75% delle entrate
medie giornaliere per temporanea inattività fino a un massimo di 30
giorni. Coprira in più fino a 7.500 euro di spese mediche, 50 euro per
ogni notte trascorsa in ospedale (fino a 60 giorni) e fino a 2mila euro
di spese dentistiche. Saranno altresì coperti eventuali danni provvisori
o permanenti a seguito di incidenti (udito, vista, parola o attività
motoria anche parziale).
Rientra, infine, nel pacchetto anche la
copertura per eventuali danni verso terzi, con un aumento del massimale
fino a 5 milioni di euro, e la responsabilità civile per tutti i
ciclisti, i motociclisti non alla guida (essendo durante la guida già
dotati di Rca obbligatoria per legge) e i rider che consegnano a piedi.
«Questa
nuova copertura assicurativa – afferma Matteo Sarzana, general manager
di Deliveroo Italia al Sole 24 Ore - è un’innovazione fondamentale per
tutti i rider che collaborano con noi. Sappiamo che i rider apprezzano
la flessibilità offerta da questo lavoro e la possibilità di coniugare
al meglio questa attività con la loro vita privata. Tutti meritano la
massima sicurezza mentre sono in strada per le consegne. Questa nuova
polizza aumenta le garanzie per i rider in caso d’infortunio, mantenendo
il livello di flessibilità che chiedono e dando a tutti loro una
copertura in caso di impossibilità di lavorare».