giovedì 17 maggio 2018

Il Sole 17.5.18
I ministri degli Esteri di 12 Paesi chiedono l’alt
Il Gruppo di Lima: «Sospendete il voto»
di R.Es.


I ministri degli Esteri del Gruppo di Lima -che riunisce la stragrande maggioranza dei Paesi americani- hanno lanciato un «ultimo appello» perché il governo venezuelano sospenda le elezioni presidenziali previste per domenica prossima, 20 maggio.
«Non vi sono le garanzie per un processo elettorale libero, giusto, trasparente e democratico», hanno sottolineato i rappresentanti dei Paesi del gruppo, nato nella capitale peruviana nell’agosto scorso, e del quale fanno parte Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay e Perù. Luis Videgaray, capo della diplomazia messicana, ha ribadito che «i Paesi che fanno parte di questo gruppo condannano il regime autoritario che esiste attualmente in Venezuela, che ha violato l’istituzionalità democratica e lo Stato di diritto».
Immediata la risposta di Caracas, diretta all’interno e all’esterno del Paese. Le autorità elettorali del Venezuela hanno avvertito che coloro che promuovono l’astensione alle elezioni presidenziali saranno sanzionati come previsto dalla legge. La presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Tibisay Lucena, ha fatto questo annuncio dopo aver ribadito che a partire da giovedì 17, quando sarà chiuso il periodo di campagna elettorale, saranno proibite anche le manifestazioni e gli incontri pubblici. «È proibito dalla legge», ha sottolineato.
L’avvertimento è arrivato a proposito di alcune attività che il gruppo di opposizione Frente Amplio Venezuela Libre avrebbe programmato prima delle elezioni presidenziali, e anche per l’appello lanciato al popolo di riunirsi nelle chiese del Paese durante le elezioni di domenica. Lucena ha inoltre sottolineato che in Venezuela «esiste la libertà di culto», ma che tuttavia «le riunioni e le dimostrazioni nel processo elettorale sono proibite dalla legge». La presidente del Cne ha anche chiesto ai media e alle organizzazioni politiche di «mantenere l’equilibrio» nelle comunicazioni delle campagne elettorali.
Il consiglio elettorale ha riferito che oggi partirà il piano di osservazione internazionale delle elezioni. «Verranno organismi da tutto il mondo, deputati del Parlamento europeo, dei Parlamenti sudamericani, giornalisti, intellettuali, accademici, che sono stati non solo in Venezuela ma anche in altri Paesi, in qualità di osservatori», ha dichiarato Lucena.