giovedì 17 maggio 2018

Il Sole 17.10.18
Intervista a Moises Naim analista
«I cubani veri registi della politica venezuelana»
di R.D.R.


Una relazione politica simbiotica e un’elezione presidenziale importante da cui dipende il destino del popolo venezuelano. Impossibile negare il rischio di brogli: «Il conteggio dei voti sarà effettuato dal Cne, il Comitato nazionale elettorale, in mano al governo di Caracas». È questa l’opinione di Moises Naim, saggista venezuelano, 66 anni, che vive e lavora negli Stati Uniti. «Sì perché sono i cubani i veri registi della politica venezuelana».
Proviamo a tracciare uno scenario post elettorale.
Ne presento due. Il primo è quello di un prosieguo del mandato di Nicolas Maduro. La sua permanenza verrebbe garantita da Cuba, ma il pericolo è quello di un aumento esponenziale delle criticità: le repressioni militari e il controllo sociale del Paese. Un quadro che alimenta la conflittualità interna e di conseguenza la pressione dell’Esecutivo di Caracas sugli oppositori.
E il secondo?
L’appoggio dei cubani, che sono i veri registi della politica venezuelana, a un altro candidato, a condizione di perpetuare rapporti economici privilegiati tra Caracas e L’Avana. In particolare i cubani richiederebbero il controllo delle forze armate, i servizi segreti e le risorse petrolifere. Con la garanzia di importare l’energia necessaria al funzionamento dell’economia cubana che, senza il petrolio del Venezuela, collasserebbe. Va ricordato che la vera priorità, a L’Avana, è quella energetica.
Si è detto molto sul governo di Maduro e su alcune sue derive autoritarie, ma l'opposizione non ha saputo aggregarsi attorno a un candidato unico. Qual è la sua opinione?
I leader più capaci e autorevoli sono stati condannati e incarcerati. Degli errori sono stati commessi, vero. Ma il presidente ha sempre spaccato l’opposizione.
Oltre al pastore evangelico Bertucci si presenta il candidato Henri Falcon, distanziandosi dall’opposizione che avrebbe voluto astenersi.
Falcon rappresenta la speranza di Maduro, proprio perché darà legittimità al governo in carica. Comunque sia, sarà il Cne (Comitato nazionale elettorale) a determinare il risultato del voto. E il Cne è in mano al governo, quindi il pericolo che avvengano brogli o comune un’elezione non trasparente è elevatissimo.
Il ruolo dell'Esercito venezuelano potrebbe essere determinante per la tenuta o la caduta di Maduro?
Sì, certo. Il fatto è che, in Venezuela, ci sono 500 generali dell’Esercito che operano sotto il controllo dei cubani. A livello militare, strategico e politico il Venezuela è guidato de facto da Cuba.