Il Sole 17.10.18
Intervista a Moises Naim analista
«I cubani veri registi della politica venezuelana»
di R.D.R.
Una
relazione politica simbiotica e un’elezione presidenziale importante da
cui dipende il destino del popolo venezuelano. Impossibile negare il
rischio di brogli: «Il conteggio dei voti sarà effettuato dal Cne, il
Comitato nazionale elettorale, in mano al governo di Caracas». È questa
l’opinione di Moises Naim, saggista venezuelano, 66 anni, che vive e
lavora negli Stati Uniti. «Sì perché sono i cubani i veri registi della
politica venezuelana».
Proviamo a tracciare uno scenario post elettorale.
Ne
presento due. Il primo è quello di un prosieguo del mandato di Nicolas
Maduro. La sua permanenza verrebbe garantita da Cuba, ma il pericolo è
quello di un aumento esponenziale delle criticità: le repressioni
militari e il controllo sociale del Paese. Un quadro che alimenta la
conflittualità interna e di conseguenza la pressione dell’Esecutivo di
Caracas sugli oppositori.
E il secondo?
L’appoggio dei
cubani, che sono i veri registi della politica venezuelana, a un altro
candidato, a condizione di perpetuare rapporti economici privilegiati
tra Caracas e L’Avana. In particolare i cubani richiederebbero il
controllo delle forze armate, i servizi segreti e le risorse
petrolifere. Con la garanzia di importare l’energia necessaria al
funzionamento dell’economia cubana che, senza il petrolio del Venezuela,
collasserebbe. Va ricordato che la vera priorità, a L’Avana, è quella
energetica.
Si è detto molto sul governo di Maduro e su alcune sue
derive autoritarie, ma l'opposizione non ha saputo aggregarsi attorno a
un candidato unico. Qual è la sua opinione?
I leader più capaci e
autorevoli sono stati condannati e incarcerati. Degli errori sono stati
commessi, vero. Ma il presidente ha sempre spaccato l’opposizione.
Oltre
al pastore evangelico Bertucci si presenta il candidato Henri Falcon,
distanziandosi dall’opposizione che avrebbe voluto astenersi.
Falcon
rappresenta la speranza di Maduro, proprio perché darà legittimità al
governo in carica. Comunque sia, sarà il Cne (Comitato nazionale
elettorale) a determinare il risultato del voto. E il Cne è in mano al
governo, quindi il pericolo che avvengano brogli o comune un’elezione
non trasparente è elevatissimo.
Il ruolo dell'Esercito venezuelano potrebbe essere determinante per la tenuta o la caduta di Maduro?
Sì,
certo. Il fatto è che, in Venezuela, ci sono 500 generali dell’Esercito
che operano sotto il controllo dei cubani. A livello militare,
strategico e politico il Venezuela è guidato de facto da Cuba.