sabato 19 maggio 2018

Il Papa spazza via i vescovi colpevoli del silenzio
Cile, dimissioni in blocco per aver coperto gli abusi sessuali. Primo passo della Santa Sede verso una nuova politica contro gli scandali
Il Papa spazza via i vescovi colpevoli del silenzio
di Guido Gazzoli


I 34 vescovi che formano la Conferenza episcopale cilena hanno presentato giovedì in blocco in Vaticano le loro dimissioni affinché Papa Francesco “possa decidere liberamente di ognuno di noi” . Questo dopo un incontro durato ben tre giorni con il Santo Padre, convocati a seguito dello scandalo di abusi sessuali che è stato il motivo principale del fallimento della visita di Bergoglio due mesi fa nel Paese andino.
Difatti dopo aver attaccato duramente quanti gli contestavano la convocazione di vescovi implicati nel caso alle funzioni ufficiali celebrate nell’evento, già durante il viaggio di ritorno a Roma il Papa aveva chiesto perdono alle vittime degli abusi, promettendo di indagare a fondo sulla questione. Anche perché le ripercussioni dello scandalo sono costate alla Chiesa la perdita di moltissimi fedeli.
Viene immediatamente inviata in Cile una commissione di inchiesta di cui fanno parte l’arcivescovo di Malta, monsignor Scicluna e il notaio ecclesiastico della dottrina della fede, monsignor Jorde Bartomeu, che alla fine delle loro indagini producono un documento di 2.300 pagine, contenente 66 interviste che in pratica confermano non solo la copertura degli abusi ma anche una serie di complicità e protezione di cui hanno goduto i responsabili , minimizzando le accuse e trasferendoli in altre diocesi nelle quali avevano un contatto quotidiano e diretto con minori. Insomma un rimedio peggiore del male.
I 4 vescovi che hanno presentato la loro rinuncia sono considerati discepoli di Padre Fernando Karadima, autore come altri degli abusi, e vengono accusati di aver coperto i crimini: primo fra tutti l’arcivescovo di Osorno Juan Barros, accusato di essere presente agli abusi, poi Horacio Venezuela, arcivescovo di Talca, Tomislav Koljatic, di arcivescovo di Linares e l’ausiliare Santiago Andrés Arteaga.
A seguito delle indagini Francesco ha prodotto una lettera, diffusa tre giorni fa, che costituisce non solo il più duro attacco prodotto dalla Chiesa nei confronti del fenomeno, ma promette sanzioni mai attuate in precedenza.
Fonti vaticane interpellate dal Fatto hanno confermato quanto la misura sia colma e soprattutto di come Bergoglio si sia sentito preso in giro da prelati di cui nutriva la più profonda fiducia.
Dopo il clamoroso gesto delle dimissioni di massa, Papa Francesco ha deciso di operare una profonda riforma nell’episcopato cileno, misura che, con ogni probabilità , comporterà l’allontanamento di altri 12 vescovi.
Il terremoto sulla questione, di cui secondo molti osservatori è ancora agli inizi, dovrà produrre un cambiamento non solo facendo riferimento e indagando su episodi simili accaduti in altri Paesi (ricordiamo che nel mondo occidentale un minore ogni 5 sarebbe vittima di abusi) ma anche instaurando una fattiva collaborazione tra la Chiesa e le varie organizzazioni create da vittime di questo fenomeno che chiedono a gran voce di poter unire le proprie forze per sconfiggere una piaga che investe non solo il clero ma la società intera.