Il Papa spazza via i vescovi colpevoli del silenzio
Cile,
dimissioni in blocco per aver coperto gli abusi sessuali. Primo passo
della Santa Sede verso una nuova politica contro gli scandali
Il Papa spazza via i vescovi colpevoli del silenzio
di Guido Gazzoli
I
34 vescovi che formano la Conferenza episcopale cilena hanno presentato
giovedì in blocco in Vaticano le loro dimissioni affinché Papa
Francesco “possa decidere liberamente di ognuno di noi” . Questo dopo un
incontro durato ben tre giorni con il Santo Padre, convocati a seguito
dello scandalo di abusi sessuali che è stato il motivo principale del
fallimento della visita di Bergoglio due mesi fa nel Paese andino.
Difatti
dopo aver attaccato duramente quanti gli contestavano la convocazione
di vescovi implicati nel caso alle funzioni ufficiali celebrate
nell’evento, già durante il viaggio di ritorno a Roma il Papa aveva
chiesto perdono alle vittime degli abusi, promettendo di indagare a
fondo sulla questione. Anche perché le ripercussioni dello scandalo sono
costate alla Chiesa la perdita di moltissimi fedeli.
Viene
immediatamente inviata in Cile una commissione di inchiesta di cui fanno
parte l’arcivescovo di Malta, monsignor Scicluna e il notaio
ecclesiastico della dottrina della fede, monsignor Jorde Bartomeu, che
alla fine delle loro indagini producono un documento di 2.300 pagine,
contenente 66 interviste che in pratica confermano non solo la copertura
degli abusi ma anche una serie di complicità e protezione di cui hanno
goduto i responsabili , minimizzando le accuse e trasferendoli in altre
diocesi nelle quali avevano un contatto quotidiano e diretto con minori.
Insomma un rimedio peggiore del male.
I 4 vescovi che hanno
presentato la loro rinuncia sono considerati discepoli di Padre Fernando
Karadima, autore come altri degli abusi, e vengono accusati di aver
coperto i crimini: primo fra tutti l’arcivescovo di Osorno Juan Barros,
accusato di essere presente agli abusi, poi Horacio Venezuela,
arcivescovo di Talca, Tomislav Koljatic, di arcivescovo di Linares e
l’ausiliare Santiago Andrés Arteaga.
A seguito delle indagini
Francesco ha prodotto una lettera, diffusa tre giorni fa, che
costituisce non solo il più duro attacco prodotto dalla Chiesa nei
confronti del fenomeno, ma promette sanzioni mai attuate in precedenza.
Fonti
vaticane interpellate dal Fatto hanno confermato quanto la misura sia
colma e soprattutto di come Bergoglio si sia sentito preso in giro da
prelati di cui nutriva la più profonda fiducia.
Dopo il clamoroso
gesto delle dimissioni di massa, Papa Francesco ha deciso di operare una
profonda riforma nell’episcopato cileno, misura che, con ogni
probabilità , comporterà l’allontanamento di altri 12 vescovi.
Il
terremoto sulla questione, di cui secondo molti osservatori è ancora
agli inizi, dovrà produrre un cambiamento non solo facendo riferimento e
indagando su episodi simili accaduti in altri Paesi (ricordiamo che nel
mondo occidentale un minore ogni 5 sarebbe vittima di abusi) ma anche
instaurando una fattiva collaborazione tra la Chiesa e le varie
organizzazioni create da vittime di questo fenomeno che chiedono a gran
voce di poter unire le proprie forze per sconfiggere una piaga che
investe non solo il clero ma la società intera.